12.01.2023
Braccia incrociate e distributori chiusi. I benzinai non ci stanno e rispondono al Governo con due giornate di sciopero: il 25 e il 26 gennaio. Tema infuocato: il rialzo dei prezzi dopo la fine degli sconti. Il governo non conferma il taglio delle accise e punta il dito contro i benzinai, aumentando i controlli per evitare speculazioni. Un rimpallo di responsabilità che proprio non è piaciuto ai gestori. I prezzi – dicono – sono semplicemente tornati ai valori precedenti al ...taglio delle accise. Controlli a tappetto in questi giorni da parte della Guardia di Finanza. I gestori si sentono ora presi in giro, travolti da un’ondata di fango, penalizzati ancora una volta, nonostante la categoria sia già oberata di adempimenti burocratici.
TvA Notizie del 12.01.2023 TG Completo
SCIOPERO DEI BENZINAI: “BASTA FANGO, E’ COLPA DELLE ACCISE” Braccia incrociate e distributori chiusi. I benzinai non ci stanno e rispondono al Governo con due giornate di sciopero: il 25 e il 26 gennaio. Tema infuocato: il rialzo dei prezzi dopo la fine degli sconti. Il governo non conferma il taglio delle accise e punta il dito contro i benzinai, aumentando i controlli per evitare speculazioni. Un rimpallo di responsabilità che proprio non è piaciuto ai gestori. I prezzi – dicono – sono semplicemente tornati ai valori precedenti al taglio delle accise. Controlli a tappetto in questi giorni da parte della Guardia di Finanza. I gestori si sentono ora presi in giro, travolti da un’ondata di fango, penalizzati ancora una volta, nonostante la categoria sia già oberata di adempimenti burocratici.
CRONACA. SCAVANO UN TUNNEL E RUBANO LINGOTTI D'ORO Maxi furto alla ditta Bls di Camisano Vicentino. Alcuni ladri hanno assaltato l'azienda di via Industriale rubando metalli preziosi del valore di centinaia di migliaia di euro. La famiglia Mamprin, che gestisce l’azienda dal 1970, si è accorta solo la mattina dopo di quanto era accaduto. Fortunatamente l’assicurazione, fa sapere il titolare Massimo Mamprin, ha già liquidato i danni e l’azienda ora è tornata operativa con sistemi di sicurezza rafforzati. È stato un vero e proprio assalto in stile “La Casa di Carta” quello avvenuto alla ditta Bls di Camisano Vicentino la notte del 6 ottobre, ma reso noto solo ora per non intralciare le indagini. L’azienda che si occupa di lavorazione di metalli come oro, argento, ma anche platino e palladio, è stata presa di mira dai ladri che sono riusciti a sfuggire ai sistemi di sicurezza di ultima generazione. I malviventi sono entrati nella fabbrica scavando una galleria lunga circa 4 metri e profonda 2, si sono poi calati dal tetto passando attraverso un lucernario e grazie a speciali tute termiche sono riusciti a non farsi rilevare dalle telecamere. I malviventi indossavano maschere molto simili a quelle della serie televisiva spagnola “La Casa di Carta” e sono riusciti a portare via un bottino del valore di centinaia di migliaia di euro. Nelle immagini registrate dalle telecamere di video sorveglianza si vedevano i ladri fuggire con sacchi pieni di lingotti d’oro e altro materiale prezioso. La notizia dell'assalto alla Bls si è presto diffusa anche tra i residenti di Camisano che si sono detti stupefatti.
PFAS, I CITTADINI DOVRANNO PAGARE 90 EURO PER LO SCREENING La Regione ha aperto su una delle prime richieste avanzate da comitati ed associazioni fin dall'esplosione del caso Pfas, e cioè quella di uno screening. Che però costerà ai cittadini 90 euro Screening ematologico anche per i residenti nella cosiddetta area arancione: svolta della Regione nella vicenda Pfas, e la decisione di queste ore finisce col coinvolgere i residenti di 11 comuni vicentini, tra i quali Vicenza, Arzignano e Montecchio. Con un però: per poter effettuare il test che fornisce il dosaggio dei PFAS nel sangue si dovranno pagare 90 euro. La prestazione sarebbe di 130 euro, ma la Regione ha adottato una tariffa calmierata. Comunque onerosa in questo periodo, per tante famiglie. C’è da dire che la prestazione diventa successivamente gratuita con valori superiori ai limiti di riferimento, come ricorda il sindaco di Creazzo, uno dei comuni in zona arancione.
CRONACA. EX CONSORZIO AGRARIO LIBERATO DAI BIVACCHI Intervento della Questura all'ex consorzio agrario di viale Trento. L'edificio, che versa in una situazione di degrado e abbandono, era stato occupato da alcuni malviventi. Bottiglie di birra, cartacce, mozziconi, anche un borsone. L'ex consorzio agrario di viale Trento si è trasformato in un rifugio per sbandati. L'edificio, che da tempo versa in uno stato di abbandono, viene occupato abusivamente da senzatetto e tossicodipendenti. Per combattere questa situazione di degrado la Questura di Vicenza è intervenuta ispezionando l'area dismessa. L'intervento in viale Trento della Questura si inserisce in un più ampio programma di controlli che nei giorni scorsi hanno interessato anche le scuole vicentine. Fuori da istituti e licei gli agenti sono stati impegnati a monitorare l'afflusso e il deflusso degli studenti, operazioni particolarmente apprezzate dai genitori dei ragazzi.
MANCANO OLTRE MILLE ISCRITTI, 48 SCUOLE A RISCHIO ACCORPAMENTO AAA cercansi 900 studenti per scuola, chi non raggiungerà il numero sarà accorpato con altre realtà scolastiche. È quanto deciso dalla nuova legge di bilancio: a farne le spese decine di scuole in provincia. 48 istituti su un totale di 113, di cui 75 comprensivi e 38 superiori, non raggiungono la soglia dei 900 alunni che garantisce l’autonomia e dunque scatta l’accorpamento. Non sarà però una razionalizzazione di sedi, ma solo di servizi: ovvero gli istituti avrebbero in comune preside e segreteria, riducendo così anche i costi in più. A Vicenza su dieci comprensivi, sei rischiano di essere colpiti dal provvedimento nel 2024. 4 gli istituti superiori. Stessa fotografia anche in provincia. Ed è questo il problema principale: la cronica denatalità. Lo scorso anno scolastico all’appello mancavano oltre 2000 bimbi. E anche quest’anno le previsioni sono tutt’altro che buone.
BADANTI E CASE DI RIPOSO, STANGATA PER LE FAMIGLIE L’inflazione vola e i rincari legati all’adeguamento dell’Istat del 9,2% fanno aumentare gli stipendi minimi di colf e badanti. Ne stanno discutendo in queste ore a Roma sindacati e ministero. Una stangata che alle famiglie, già in grande difficoltà, potrebbe costare oltre 120 euro. Una risorsa preziosa per migliaia di anziani, undicimila quelle stimane in provincia. Sono 6200 i contratti registrati all’Inps nel 2020. Oltre 3000 sarebbero però i rapporti lavorativi in nero, che, a seguito di questa stangata, potrebbero aumentare. Dai rincari degli stipendi delle badanti alle rette delle case di riposo che aumentano. A farne le spese sempre le famiglie. Per questo a gran voce si chiedono aiuto alle istituzioni. Torna alla ribalta la proposta della reintroduzione in Veneto dell’addizionale Irpef.
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