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18.02.2022

VICENZA. L'INDUSTRIA VOLA MA E' ALLARME PER IL 2022

+10,9%. L’industria vicentina vola e chiude il 2021 con numeri inaspettati. +29,5% è invece l’aumento dei prezzi delle materie prime. È la stessa faccia, in chiaro scuro, della stessa medaglia, quella chiamata ripresa. Che ora è destinata a scontrarsi con il 2022. Confindustria Vicenza snocciola i numeri dell’ultimo trimestre 2021. Bene il livello produttivo annuale che supera l’annus horribilis del covid e batte addirittura il 2019. Il 66% delle aziende dichiara aumenti della produzione, a fronte del 10% delle ditte ...che evidenzia una lieve flessione. Molto positivo il mercato interno, la domanda riprende anche qui a doppia cifra con un +10,3%, rispetto allo stesso periodo del 2020. Stesso incremento nel mercato europeo. Ma sono le esportazioni verso i paesi extra europei che raggiungono un risultato oltre le aspettative con un fatturato che è aumentato del 14,1%. Bene anche liquidità e incassi, come l’occupazione: tra ottobre e dicembre 2021 segna un +2,5% del numero di addetti. Ma il futuro è tutt’altro che in discesa. Caro materie prime ed energia i nemici da vincere dopo il Covid. «Con la grande forza di un tessuto industriale di caratura internazionale abbiamo concluso molto bene l’anno del rilancio», commenta la presidente di Confindustria Vicenza, Laura Dalla Vecchia: «Ora però le condizioni internazionali e anche nazionali, vedasi la drammatica questione dei prezzi dell’energia per imprese e privati, sono profondamente diverse: nel 2022 dobbiamo pensare che stiamo ripartendo da capo». E questo lo sanno bene le aziende. La fine del 2021 ha aperto la strada ad un aumento dei costi di materie prime ed energia che ora sembra inesorabile. Il 79% delle imprese è già intervenuta sui prezzi di vendita dei prodotti finali, con un incremento medio del +11,3%. «Il caro prezzi e le difficoltà negli approvvigionamenti sono i due massi che stanno intralciando la strada della crescita», spiega la numero uno di Confindustria: «I problemi vanno affrontati, senza attendere che passino da soli. Per superare questa fase, è importantissimo quanto affermato dal presidente Draghi, ovvero l’annuncio di un finanziamento da 30 miliardi per l’istruzione e la ricerca. È con la scienza, lo studio, la tecnica e l’applicazione industriale che usciamo da questo imbuto, non con gli annunci, non per decreto». In caso contrario, conclude la presidente Dalla Vecchia, «la crescita incredibile del 2021 verrà ricordata unicamente come una vittorio di Pirro che pagheremo per anni».

Servizi 18 Febbraio 2022

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