04.12.2023
Ha incontrato i genitori Filippo Turetta. L’abbraccio con papà Nicola e mamma Elisabetta tra le lacrime, dopo una settimana dall’autorizzazione all’incontro da parte della Procura di Venezia, ma i genitori non erano pronti. Forse si aspettava proprio l’interrogatorio fiume di venerdì: nove ore davanti al Pm Andrea Petroni in cui il ventiduenne ha raccontato la sua versione dei fatti “mi è scattato qualcosa”.Piange e chiede scusa ai genitori: “devo pagare tutto fino alla fine, ho fatto qualcosa di terribile, ho ...perso la testa, non volevo e so che non potrete mai perdonarmi”. Gli abbracci e le lacrime . “Alla fine Filippo era sollevato, ha saputo di non essere stato abbandonato, di non essere solo”. Fin dal primo giorno in carcere aveva chiesto di poter vedere mamma e papà.
L’ingresso nel penitenziario di Montorio Veronese poco prima di mezzogiorno. Una visita blindata: per loro una stanza “protetta”, un’ora di colloquio. Nicola ed Elisabetta non vedevano il figlio dall’undici novembre, da quando è uscito di casa, ha accompagnato Giulia al centro commerciale, l’ha uccisa a coltellate ed ha iniziato la sua fuga finita dopo una settimana in Germania, vicino Lipsia. Si attende il rimpatrio della Punto nera, a quanto pare non rientrerà in Italia prima del dieci dicembre, e solo allora potrà essere esaminata dagli inquirenti.
Intanto Turetta davanti al pm Pteroni ha ammesso di aver compiuto un gesto terribile, ha ribadito la sua possessione per Giulia “non accettavo che fosse finita”. Più volte avrebbe pronunciato “mia” riferendosi alla giovane studentessa. Si è detto “pronto a pagare e scontare la pena per le mie responsabilità”. Potrebbe passare in cella almeno una ventina di anni, ma rischia l’ergastolo se si riuscisse a dimostrare la premeditazione. L’avvocato del ragazzo Giovanni Caruso può chiedere il rito abbreviato con sconto di un terzo della pena solo se non sarà contestata la premeditazione, o un altra forma di reato che prevede l’ergastolo, come quella avanzata dai legali della famiglia Cecchettin che hanno ipotizzato un lungo periodo di stalking prima del femminicidio. L’altra strada della difesa è quella della perizia psichiatrica per cercare di ottenere almeno il risconoscimento di una parziale infermità. “Mi è scattato qualcosa, ho perso la testa”, ha ripetuto all’interrogatorio così come ai genitori, ieri, nel primo incontro.
TG Veneto News
2a Edizione del 04.12.2023
TG Completo
SANTA BARBARA, I VIGILI DEL FUOCO CELEBRANO LA LORO PATRONA Diminuiscono gli incendi, aumentano le operazioni per soccorso e salvataggio, così come gli interventi per incidenti stradali. Festa di Santa Barbara, i Vigili del Fuoco celebrano la loro patrona, simbolo della capacità di affrontare il pericolo con fede, coraggio e serenità anche quando non c’è alcuna via di scampo. Ma la ricorrenza è anche momento di riflessione e bilanci: in un anno in Veneto i Vigili del Fuoco hanno eseguito 44.944 interventi, ben 722 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ogni giorno in media, sono impegnati in 123 emergenze. Quasi undicimila gli interventi del comando di Venezia, segue Treviso con 6.814 operazioni, Padova 6.793, Verona 6.293, Vicenza 6.188, Belluno 4.408, Rovigo 3.745. Incendi ma non solo. Le operazioni per spegnere roghi sono state 6.998 con una notevole diminuzione di oltre duemila interventi. Si ricordano le fiamme all’azienda ittica di Ariano Polesine, quelle al salumificio Coatti ad Arbizzano nel veronese, l’azienda metalmeccanica Nidec a Gambugliano nel vicentino, a Giavera del Montello il maxi rogo in un capannone di oltre 18mila metri quadri. Aumentano gli interventi per soccorsi e salvataggi, pari a 8.344 con un aumento di 260 operazioni. Tra le specialità quella della ricerca persone con l’ausilio dei nuclei ad alta qualificazione: reparto volo, Sistemi Aeromobili a pilotaggio remoto, cinofili, sommozzatori, topografia applicata, speleo alpino fluviali. Aumentano le emergenza gestite incidenti stradali: 4.693 rispetto ai 4.500 dei dodici mesi precedenti. Veneto e non solo: a febbraio i nostri uomini hanno prestato soccorso in Turchia per il terremoto, a maggio in Emilia Romagna per l’alluvione.
TURETTA, L'ABBRACCIO CON I GENITORI : "NON SONO PIU' SOLO" Ha incontrato i genitori Filippo Turetta. L’abbraccio con papà Nicola e mamma Elisabetta tra le lacrime, dopo una settimana dall’autorizzazione all’incontro da parte della Procura di Venezia, ma i genitori non erano pronti. Forse si aspettava proprio l’interrogatorio fiume di venerdì: nove ore davanti al Pm Andrea Petroni in cui il ventiduenne ha raccontato la sua versione dei fatti “mi è scattato qualcosa”.Piange e chiede scusa ai genitori: “devo pagare tutto fino alla fine, ho fatto qualcosa di terribile, ho perso la testa, non volevo e so che non potrete mai perdonarmi”. Gli abbracci e le lacrime . “Alla fine Filippo era sollevato, ha saputo di non essere stato abbandonato, di non essere solo”. Fin dal primo giorno in carcere aveva chiesto di poter vedere mamma e papà. L’ingresso nel penitenziario di Montorio Veronese poco prima di mezzogiorno. Una visita blindata: per loro una stanza “protetta”, un’ora di colloquio. Nicola ed Elisabetta non vedevano il figlio dall’undici novembre, da quando è uscito di casa, ha accompagnato Giulia al centro commerciale, l’ha uccisa a coltellate ed ha iniziato la sua fuga finita dopo una settimana in Germania, vicino Lipsia. Si attende il rimpatrio della Punto nera, a quanto pare non rientrerà in Italia prima del dieci dicembre, e solo allora potrà essere esaminata dagli inquirenti. Intanto Turetta davanti al pm Pteroni ha ammesso di aver compiuto un gesto terribile, ha ribadito la sua possessione per Giulia “non accettavo che fosse finita”. Più volte avrebbe pronunciato “mia” riferendosi alla giovane studentessa. Si è detto “pronto a pagare e scontare la pena per le mie responsabilità”. Potrebbe passare in cella almeno una ventina di anni, ma rischia l’ergastolo se si riuscisse a dimostrare la premeditazione. L’avvocato del ragazzo Giovanni Caruso può chiedere il rito abbreviato con sconto di un terzo della pena solo se non sarà contestata la premeditazione, o un altra forma di reato che prevede l’ergastolo, come quella avanzata dai legali della famiglia Cecchettin che hanno ipotizzato un lungo periodo di stalking prima del femminicidio. L’altra strada della difesa è quella della perizia psichiatrica per cercare di ottenere almeno il risconoscimento di una parziale infermità. “Mi è scattato qualcosa, ho perso la testa”, ha ripetuto all’interrogatorio così come ai genitori, ieri, nel primo incontro.
TRE COREOGRAFI PER RACCONTARE MARIA CALLAS Tre giovani coreografi hanno raccontato con creazioni originali tre momenti della vita di Maria Callas. Lo spettacolo è andato in scena al Salieri di Legnago.
MANGIA FUNGHI VELENOSI RACCOLTI AL PARCO, GRAVE IN OSPEDALE Ha raccolta diverse varietà di funghi in prato Santa Caterina a Bassano lunedì 27 luglio. Poi li ha tenuti in casa fino a venerdì pomeriggio quando ha deciso di cucinarli e di mangiarli per cena. Sabato mattina i primi disturbi e i forti dolori che l’hanno portata a chiedere aiuto al pronto soccorso del San Bassiano. Quando si è presentata in ambulatorio la donna di 58 anni, moldava, lamentava forti dolori addominali, ha portato la foto dei funghi che aveva mangiato, così i medici hanno avvisato il servizio igiene alimenti e il micologo.
SANITA' REGIONALE VERSO IL PRIVATO, L'ALLARME DEL PD Un lento, neanche troppo, inesorabile scivolamento verso il privato. Sembra essere questo il destino della sanita regionale del Veneto secondo il partito democratico. Gli esponenti Pd hanno spulciato la relazione socio sanitaria, dati 2022, e quello che emergerebbe sarebbe un peso del privato nella sanità pubblica del 13,7% in tema di prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, ovvero visite, diagnostica, riabilitazione, esami di laboratorio. In termini di posti letto ospedalieri del privato accreditato il peso sale si al 22,48% e in temi di ricoveri sul totale regionale siamo al 16,4%. Insomma la sanità privata in Veneto pesa ben di più del 6% “sbandierato” dallo stesso presidente della Regione Luca Zaia.
ECCO IL GRANDE FREDDO IN ALTOPIANO: 30 GRADI SOTTO ZERO Il grande freddo è arrivato. Circa cinque gradi sotto la media di inizio dicembre. Ad Asiago, la notte scorsa, il termometro è precipitato a meno 10. A Marcesina ha fatto segnare 14 sotto zero. Le doline dell’Altopiano, gli avvallamenti che si riempiono di aria gelida, hanno sfiorato i -30 e, in Trentino, a quota 2600, ha toccato i -35 Busa Fradusta a San Martino di Castrozza, grazie a quasi mezzo metro di neve fresca e condizioni ideali per il gelo polare.
LA GRANDE CORSA DEI BABBI NATALE Un serpentone rosso per la tradizionale “Corsa dei Babbi Natale”, disputatasi ieri tra Pedavena e Feltre. Record di partecipanti con 900 corridori che si sono presentati ai nastri di partenza.
I TENTACOLI DELLA MAFIA NEL TURISMO I numerosi cambi di gestione di hotel e ristoranti richiamano l’attenzione sulle possibili infiltrazioni mafiose attorno al turismo. Particolarmente vulnerabile il Lago di Garda per l'enorme volume d'affari.
L' ULTIMO ABBRACCIO A GIULIA, TUTTA LA CERIMONIA IN DIRETTA I ciclamini bianchi, preludio di quelli che saranno i colori di domani: la bara chiara, il cuscino di fiori candidi di papà Gino. Una nuova disposizione dei banchi all’interno della grande chiesa di santa Giustina, fuori i maxi schermo, le transenne, le zone delimitate. Preludio invece del numero di persone che graviteranno su Prato della Valle. E’ la vigilia e fremono i preparativi per l’ultimo doloroso saluto a Giulia Cecchettin, 22 anni, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Figlia e sorella oramai di tutti. Per questo la scelta di celebrare l’addio in una delle chiese più grandi d’Europa. E’ il Veneto in lutto, con bandiere a mezz’asta; è tutto il paese partecipe al femminicidio numero 105. Purtroppo nemmeno l’ultimo. Sono attese oltre 10mila persone, da qui i maxi schermo sul sagrato e in Prato. Dentro la chiesa soltanto su invito.
L'ADDIO A GIULIA, UN GIORNO DA RICORDARE. ZAIA: “FATE RUMORE” Giulia non deve essere dimenticata – dice Zaia – che lancia un appello ai veneti: domani fate rumore. Fatevi sentire. Sono oltre seimila le donne che si sono rivolte ai centri anti violenza del Veneto. Una su tre non denuncia le botte.
OPERAIO DI 47 ANNI PRECIPITA DAL TETTO E MUORE E’ morto dopo essere precipitato dal tetto dell’azienda Ha Italia, in viale Della Scienza, dove stava eseguendo dei lavori elettrici per conto della B.e Srl di Montecchio Maggiore. Nell’ennesimo incidente sul lavoro ha perso la vita Denis Tadiello, 47 anni, residente a Chiampo, ma originario di Arzignano. Stando ad una prima ricostruzione pare che l’operaio stesse eseguendo dei lavori sul tetto di un capannone, quando per cause ancora in fase di accertamento, potrebbe aver perso l’equilibrio, precipitando di sotto con un volo di circa 15 metri. Una caduta che purtroppo non gli ha lasciato scampo. Nessuno avrebbe assistito all’incidente, l’allarme è stato lanciato dal collega dell’operaio, che l’ha trovato ormai privo di vita nel piazzale della fabbrica. Inutile purtroppo l’immediato intervento dei sanitari del 118, troppo gravi le lesioni riportate. In viale Della Scienza sono intervenuti gli agenti della questura e i tecnici dello Spisal al lavoro per ricostruire le dinamiche della tragedia, e accertare siano stati rispettate tutte le normative in materia di sicurezza sul lavoro. Anche la Uil, attraverso il sindacato generale Roberto Toigo chiede che venga fatta chiarezza sull’incidente che si somma alle circa 80 morti sul lavoro avvenute in Veneto dall’inizio dell’anno.
TRA ARTE ED ENOGASTRONOMIA, IL TURISMO DELLA SOSTENIBILITA' Basta poco per un turista per immergersi nella storia, nell’arte di una città, Padova in questo caso ma il compito delle istituzioni è guardare al futuro ad un turismo sostenibile fatto di esperienze globali e azioni locali. Parliamo di settori come quello alberghiero, enogastronomico ma anche di agricoltura e di attività turistica.
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