IL PAPA' DI IOLE TASSITANI: “CARO GINO, SOFFRO COME TE” «Caro papà di Giulia, comprendo forse più di ogni altro il tuo dolore e quello della tua famiglia, perché hai sofferto e soffri quello che io e la mia famiglia abbiamo sofferto e ancora soffriamo». Inizia così, la lettera inviata a Gino Cecchettin da Luigi Tassitani, il papà di Iole, la donna di Castelfranco Veneto sequestrata, uccisa e fatta a pezzi nel 2007 dal falegname bassanese Michele Fusaro. «Sono anch’io un Gino», scrive Luigi Tassitani nel testo pubblicato da La Tribuna di Treviso: «Le nostre storie sono simili anche se Iole venne rapita a scopo di estorsione». Ora che Filippo Turetta è in cella, Luigi si augura che paghi per intero la pena. «Noi, racconta, abbiamo dovuto lottare contro il rito abbreviato che al tempo era applicabile anche ai reati che prevedono l’ergastolo: nel caso di Fusaro, la pena è stata ridotta a 30 anni. Dopo 15 anni, per buona condotta o altri motivi, ha iniziato a usufruire di uscite dal carcere: molto fece discutere quella raccontata otto mesi fa da don Marco Pozza, cappellano del Due Palazzi di Padova, che disse: «Michele Fusaro rimane Caino, è un uomo che ha compiuto un gesto mostruoso ma che in quella rabbia non si è giocato la parte migliore». Agli assassini, sottolinea oggi il papà di Iole, «è concessa una speranza che a noi è stata tolta per sempre: la vittima e la sua famiglia rimangono vittime tutta la vita con il vero ergastolo». Da qui, la convinzione di Luigi Tassitani: «Le pene giudiziarie per reati così gravi dovrebbero essere espiate per intero. Noi familiari, sconti alla sofferenza non ne abbiamo».
L’OMAGGIO AL SIGNOR G Al Teatro Salieri di Legnago sabato sera Gioele Dix con il suo "ma per fortuna che c'era il Gaber". il suo omaggio all'amico signor g a 20 anni dalla morte
OMAGGIO AGLI ARTIGIANI, SFILANO GLI AMMINISTRATORI L'artigianato veronese omaggia il centenario del Festival Areniano con un evento di promozione delle eccellenze artigianali della moda e della gastronomia. In passerella anche autorità cittadine che hanno sfilato come modelli e modelle
GIULIA, L’ONDA D’AFFETTO NON SI FERMA Non si arresta l’onda di affetto per Giulia Cecchettin, in via Aldo Moro e davanti al comune id Vigonovo continua la processione di persone che passa, lascia un fiore, un ricordo, un pensiero, bigliettini, messaggi peluche. Ma per papà Gino oggi c’è la necessità di rimanere da solo, ore, le sue, fatte di attesa appese a quello che racconterà Filippo nell’interrogatorio di garanzia. Non è tempo ancora per tornare a parlare se non via social con ricordi affettuosi, inviti alle donne a denunciare affinché la morte di Giulia non sia vana. Un femminicidio che ha scosso non solo Vigonovo ma l’intero paese ma soprattutto i giovani che sono scesi in strada, non hanno fatto silenzio ma sono scesi in strada a fare rumore o come Francesco 22 anni, la stessa età di Giulia, che è partito da Milano in mattinata all’insaputa degli stessi genitori perché sentiva di dover fare qualcosa
TAV, STRADA BLOCCATA PER FERMARE GLI ESPROPRI Presidio dei No Tav ai Ferrovieri, dove questa mattina era previsto l'arrivo di alcuni tecnici della società Iricav che avrebbero dovuto valutare le aree da espropriare. L'appuntamento, però, sarebbe saltato.
COLPO DI FUCILE AL BAR, “E’ STATA UN’ESECUZIONE” Un regolamento di conti per il controllo dello spaccio di droga in centro storico. Questo per gli investigatori il movente dell’omicidio di sabato sera a Venezia, che ha i contorni di un’esecuzione: un solo colpo sparato dritto in testa con un fucile a canne mozze calibro 12. Il video girato da un residente mostra il corpo esanime di Khalil Mallat a terra, coperto di sangue. Venticinque anni di origini tunisine, irregolare nel territorio italiano, Khalil era diventato papà due giorni prima. L’esecutore Raffaele Marconi, veneziano di 33 anni, trasportatore: “un gran lavoratore” lo descrivono colleghi e titolare ma l’ipotesi degli inquirenti è che avesse un secondo lavoro legato allo spaccio di stupefacenti. Il suo nome è associato a qualche precedente di polizia, così come quello Khalil. Inizialmente si pensava ad un movente passionale, si è parlato di apprezzamenti pesanti nei confronti della moglie di Marconi. L’uomo uscito di casa in passeggiata serale con il cane è rientrato sanguinante, forse era spuntato un coltello. Poi è uscito di nuovo, ma imbracciando il fucile. La scena è stata ripresa dagli occhi elettronici della Smart Control Room in quella che è una delle zone più trafficate di Venezia. Il colpo sparato fuori dal bar di salizada San Geremia, Mallat era appoggiato al bancone. Poi il rientro a casa, tutto ricostruito dalle telecamere. Nel tragitto si è anche sbarazzato dell’arma gettandola nel canale. Ed è nell’appartamento dietro al Ghetto a poche centinaia di metri che i militari lo hanno trovato e arrestato. Marconi si trova in carcere a Santa Maria Maggiore. Il fratello e la compagna di Khalil hanno contattato gli avvocati per costituirsi parte civile
IL GELATO TRA ALTA CUCINA E SCIENZA Tra alta cucina, scienza e salute, Inaugurata a Longarone Fiere la 63esima Mostra internazionale del gelato. Una fiera che guarda alla tradizione ma con lo sguardo proiettato al futuro.
ABUSATA AD 11 ANNI: «SONO SOPRAVVISUTA MA NON PERDONO» Una calda notte di fine estate, nel percorso di una strada di campagna, l'auto di un uomo si ferma ed ecco che qui termina la gioia di bimba. Due gelide mani iniziano a togliermi la cosa più bella: la mia purezza. Inizia così la poesia con cui Daniela, oggi 74enne, da anni racconta l'esperienza più drammatica della sua vita quando, ancora bambina, venne abusata da un uomo, con il consenso della madre.
L’ERA GLACIALE DELLE NASCITE: “SERVONO IMMIGRATI” “siamo in glaciazione demografica” dice la Fondazione Nord Est. Da qui al 2040 perderemo mezzo milione di lavoratori. Servono 394mila nuovi occupati stranieri. Da questa consapevolezza la dichiarazione di intenti firmata dalla Prefettura di Venezia e Confindustria Veneto per inserire nel mondo del lavoro i richiedenti asilo
TRUFFA DEL GAS, ANZIANI DERUBATI DI TUTTO Una coppia di pensionati residente a Piovene Rocchette è stata truffata da un finto tecnico del gas e un finto agente della polizia locale, che hanno simulato una contaminazione dell’acqua da gas metano. I malviventi hanno chiesto agli anziani di mettere tutti gli ori e preziosi, insieme al denaro contante in una pentola per evitare che si rovinassero durante le fasi di bonifica, ma era il piano per arraffare tutte le cose di valore. Un episodio simili è avvenuto anche a Thiene. Indagano i carabinieri
FILIPPO DAVANTI AL GIUDICE, ATTESA PER LA SUA VERITA' E’ previsto per martedì mattina alle 10 l’interrogatorio di garanzia di Flippo Turetta recluso da sabato 25 novembre nel carcere di Montorio a Verona con l’accusa di aver ucciso Giulia Cecchettin. Nel pomeriggio il suo legale Giovanni Caruso è arrivato al carcere veronese, dove è entrato direttamente in auto, ed ha incontrato il ragazzo per studiare la linea difensiva. Filippo è chiamato a rispondere alle domande del Giudice per le indagini preliminare, raccontare la sua versione di quella serata dell’11 novembre e dei giorni successivi che lo hanno visto in fuga. Una verità che la famiglia ha bisogno di conoscere. Particolare che solo Filippo può spiegare dove è finito il cellulare di Giulia, il pc della ragazza, dispositivi che potranno dare ulteriori informazioni. Filippo si metta una mano sulla coscienza e parli invita la psicologa perché in realtà Filippo potrebbe anche avvalersi della facoltà di non rispondere e il suo legale potrebbe chiedere una perizia psichiatrica. Congelando il momento della verità. Fondamentale per l’aggravante della premeditazione anche l’autopsia sul corpo di Giulia prevista per venerdì primo dicembre.
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