06.11.2023
È una crisi permanente che non dà respiro a nessuno. Sempre più famiglie chiedono aiuto ai servizi sociali, già allo stremo: non ci sono fondi, non ci sono case. O meglio ci sono, ma non ci sono i soldi per sistemarle. E così i comuni di Vicenza, Padova e Verona uniscono le forze e chiedono alla regione un nuovo piano per affrontare l’emergenza abitativa e maggiori finanziamenti per i servizi socio-sanitari. Chiedono in particolare di non dovere più versare lo ...0,4% dei canoni di locazione, pari a circa 400 mila euro in totale nelle tre città. Fondi che permetterebbe loro di risistemare le abitazioni disponibili. Oltre 1000.
TG Veneto News
2a Edizione del 06.11.2023
TG Completo
INIZIATA LA CONTA DEI DANNI, IL MOSE SI SOLLEVA 14 VOLTE Un Mose da record. Perchè da inizio autunno è stato attivato già 14 volte. Perchè ogni alzata delle paratoie costa 211 mila euro. Ma i record sono fatti per essere battuti, si dice, e i cambiamenti climatici in atto non ci metteranno molto a far saltare questo limite e questo già esoso budget di spesa. I benefici del Mose superano i costi. E in questi giorni di maltempo e alluvioni che nella nostra regione hanno provocato 2 morti, in Toscana altre 7, distruggendo strade o divorando spiagge, vedere Venezia all'asciutto – spiega il sindaco – è come respirare dopo un'apnea.
LA PENSIONE E' UN MIRAGGIO, DUEMILA RESTANO AL LAVORO Miraggio pensione o meglio miraggio prepensionamento. Il governo stringe su tempi, modi e assegno scoraggiando le pensioni anticipate e non solo. Per quasi 2mila veneti, secondo i calcoli del sindacato della Cgil, andare in pensione potrebbe diventare un sogno irrealizzabile. Critica la Cgil rimane quota 103 ma con una decisa stretta. In primo luogo viene applicato per intero il sistema contributivo, per cui chi ad esempio ha raggiunto 62 anni di età, maturato 41anni di contributi e rientrerebbe in parte nel sistema retributivo si vedrà penalizzato, in soldoni? Una decurtazione del 20% della pensione. Ma non basta il governo ha messo altri paletti.
IL CIELO SI TINGE DI ROSA. L' AURORA BOREALE SPLENDE Una forte tempesta geotermica colpisce la terra. Dall'altopiano dei Sette Comuni al Monte Grappa, dalle dolomiti fino al polesine, il cielo si è tinto di rosa. Per la prima volta dopo 20 anni in Italia si è verificato un fenomeno tanto affascinante quanto raro: l'aurora boreale. L'aurora polare è stata definita dagli stessi astronomi un'importante interazione tra il Sole e il nostro pianeta. La potente tempesta solare, come si può vedere dalla spettacolare immagine scattata da Virginio Oldani della stazione astronomica di Magenta, è partita il 3 novembre da un grosso filamento visibile nel quadrante nord ovest.
MENINGITE, GRAVE A 17 ANNI. SCATTA LA PROFILASSI PER 160 Restano gravi, ma stabili, le condizioni del diciassettenne di Quero Vas colpito da meningite. L’Ulss 1 Dolomiti ha completato in tempi record la profilassi per i 160 contatti stretti del giovane.
LA STRAGE DEL CAVALCAVIA NUOVA PERIZIA SUL CUORE La strage del cavalcavia. Nuova perizia medica sul cuore dell’autista morto, Alberto Rizzotto. Con lui, il 3 ottobre scorso, ricordiamo persero la vita altre 20 persone. La richiesta, accordata dal pubblico ministero, parte dai legali dei tre indagati, l’amministratore delegato della compagnia di trasporto e due funzionari del comune, che hanno chiesto l’inserimento dei loro esperti. L’ autopsia sul corpo dell’autista che è stata fatta in precedenza aveva visto oltre alla presenza del medico legale quella del solo perito nominato dalla famiglia dell’uomo, allora non vi erano ancora iscritti nel registro degli indagati. Questo consente alla difesa di partecipare ad una fase fondamentale in ambito delle perizie anche se, dicono i legali, non ci si aspetta grandi risultati ma consente di fatto di sopperire a quanto non era stato possibile fare prima. Modus operandi in linea con la scelta per altro indicata dalla procura.
CITTA' PER LA PACE, PATTO VENEZIA-HIROSHIMA È stato siglato a Ca' Farsetti, sede del municipio di Venezia, un Patto di amicizia e collaborazione tra la città lagunare e quella di Hiroshima. Due città votate alla pace, con Venezia – che ospita il ghetto più antico del mondo – che si candida volentieri ad ospitare un trattato che metta fine ai conflitti in corso.
FRANCESCO MORTO A 10 ANNI, GIALLO SULL'INFEZIONE Sono ore di dolore ed apprensione, a Marostica, per l'improvvisa scomparsa, a soli 10 anni, del piccolo Francesco Dal Moro, morto lo scorso venerdì nel reparto di rianimazione pediatrica dell'ospedale di Padova per un'infezione fulminante. Un decesso, quello del bimbo che viveva con la famiglia nella frazione di Valle San Floriano, sulle cui cause è ancora mistero. Francesco aveva iniziato ad accusare i primi sintomi un paio di settimane fa: in un primo momento sembrava una banale influenza. Con il passare dei giorni, però, la febbre ha continuato a salire fino a quando, lo scorso martedì, i genitori del piccolo hanno deciso di accompagnarlo al pronto soccorso del San Bassiano. Al suo arrivo in via dei Lotti il quadro clinico è apparso subito critico tanto da imporre il trasferimento del piccolo nel reparto di rianimazione pediatrica di Padova. A nulla qui, purtroppo, sono valsi tutti i tentativi dei medici di salvargli la vita: Francesco si è addormentato per sempre lo scorso venerdì. In un primo momento i sintomi (febbre alta e forte mal di testa) avevano fatto pensare ad una forma di meningite. Le prime analisi, però, avrebbero escluso questo tipo di infezione. Una risposta, sulla sua origine potrebbe arrivare nelle prossime ore dall'esito degli esami di laboratorio effettuati sul corpo del piccolo dai medici dell'ospedale di Padova. La morte del piccolo Francesco, che frequentava l'ultimo anno della scuola primaria a Valle San Floriano, ha sconvolto l'intera comunità di Marostica he in queste ore di è stretta attorno a mamma Manuela, papà Stefano e alla sorellina Benedetta di appena due anni.
MILLE A ROMA A DIFESA DELLA SANITA' Saranno duecento da Verona e un migliaio da tutto il Veneto i partecipanti alla manifestazione nazionale di Roma organizzata dal Partito democratico, sabato prossimo, in difesa della sanità pubblica. Nel mirino delle critiche la manovra del Governo ma anche le scelte della Regione.
RITROVATO IL CORPO DEL POMPIERE DISPERSO È stato ritrovato il corpo del vigile del fuoco disperso nei giorni scorsi in provincia di Belluno. Il cadavere del pompiere, secondo quanto si apprende, è stato recuperato dai colleghi nel lago di Santa Croce. "Dopo giorni di incessanti ricerche è stato ritrovato, purtroppo senza vita, il corpo di Walter Locatello, il giovane Vigile del Fuoco di 44 anni, del Bellunese, vittima della furia del maltempo che ha interessato il Veneto nei giorni scorsi. A nome mio personale e della Regione del Veneto voglio esprimere le più sentite condoglianze alla sua famiglia e a tutti i colleghi del Vigile del Fuoco, che in questi giorni hanno setacciato le acque del lago di Santa Croce nella speranza di ritrovare il giovane pompiere". Lo afferma il presidente della Regione Veneto Luca Zaia dopo aver appreso la notizia del ritrovamento nel lago di Santa Croce, in provincia di Belluno, del corpo di Walter Locatello, l'unica vittima veneta del ciclone Ciaran. "Anche se la situazione è sembrata subito disperata, abbiamo sperato fino all'ultimo che questa tragedia non venisse confermata. Durante l'ondata di maltempo che si è abbattuta anche nel Bellunese - aggiunge - il giovane pompiere era caduto in un torrente ingrossato dalle piogge incessanti a Puos D'Alpago. Da giovedì scorso i colleghi, con l'aiuto dei sommozzatori, di barche dotate di sonar ed elicottero, hanno continuato a cercarlo, senza sosta: un gesto di riconoscenza e affetto per un collega stimato e apprezzato da tutti".
FRANA LA MONTAGNA, BLOCCATA LA STRADA PER TRENTO Dopo la frana che nelle prime ore della scorsa domenica ha bloccato la statale 350 che collega il Veneto al Trentino, sulla via della Valle dell’Astico, adesso arriva la grande preoccupazione dei sindaci per i gravi disagi che stanno vivendo i tanti pendolari costretti a fare ogni giorno decine di chilometri in più per gli spostamenti lavorativi.
FAMIGLIE SEMPRE PIU' POVERE, CASE SFITTE E COMUNI SENZA FONDI È una crisi permanente che non dà respiro a nessuno. Sempre più famiglie chiedono aiuto ai servizi sociali, già allo stremo: non ci sono fondi, non ci sono case. O meglio ci sono, ma non ci sono i soldi per sistemarle. E così i comuni di Vicenza, Padova e Verona uniscono le forze e chiedono alla regione un nuovo piano per affrontare l’emergenza abitativa e maggiori finanziamenti per i servizi socio-sanitari. Chiedono in particolare di non dovere più versare lo 0,4% dei canoni di locazione, pari a circa 400 mila euro in totale nelle tre città. Fondi che permetterebbe loro di risistemare le abitazioni disponibili. Oltre 1000.
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