SANITA’, STAFFETTA DELLA SALUTE I SINDACATI IN SIT-IN Sanità pubblica verso una deriva privata ne sono convinte le organizzazioni sindacali che a Padova tornano in strada in una staffetta per la salute. Primo sit-in davanti alla sede dell’Ulss 6 Euganea.
ANNIVERSARIO MORTE MICHELE MERLO, IL PADRE: “ABBANDONATI DAL PAESE” Il 6 giugno del 2021, ad appena 28 anni moriva Michele Merlo. A due anni di distanza da quel tragico evento la famiglia del cantautore chiede ancora giustizia. E intanto si dice abbandonata dal paese di Rosà e dal suo sindaco .
AFFITTI BREVI, LA NORMA SANTANCHE’ NON PIACE ALLE REGIONI Locazioni turistiche il caos è dietro l’angolo e la nuova norma che la ministra Santanchè vorrebbe varare più che mettere ordine rischia di peggiorare la situazione. Ne sono convinte le regioni compreso il Veneto. Servono studi attenti e numeri precisi dicono e così le regioni frenano e fanno dei distinguo: no ad un codice identificativo nazionale c’è già quello regionale che in Veneto registra 45mila locazioni turistiche dichiarate e che ha fatto emergere il sommerso con picchi di iscrizioni raddoppiate. Un codice nazionale sarebbe un doppione, una sovrapposizione a quello già esistente e di difficile controllo.
BOTTE, SPRAY E TORTURE, ARRESTATI CINQUE POLIZIOTTI Un lavoro durato otto mesi nel quale gli agenti della squadra mobile di Verona hanno indagato in silenzio, con l'ausilio di registratori e videocamere, sull'operato di cinque colleghi, portando alla luce episodi di violenze e torture avvenute tra le pareti della Questura. A finire agli arresti domiciliari, con un provvedimento scattato all'alba, sono stati un ispettore e quattro agenti, accusati in almeno sette occasioni di aver abusato di persone sottoposte alla loro custodia. Nell'ordinanza del gip Livia Magri che dispone le misure cautelari si sottolinea come gli indagati con le loro condotte "abbiano tradito la propria funzione, comprimendo i diritti e le libertà di soggetti sottoposti alla loro autorità, offendendone la stessa dignità di persone, creando essi stessi disordine e compromettendo la pubblica sicurezza". Poliziotti che avrebbero "commesso reati piuttosto che prevenirli" e approfittato "della qualifica ricoperta, anche compiendo falsi ideologici in atti pubblici con preoccupante disinvoltura". I cinque agenti, dicono le indagini, avrebbero preso a schiaffi, insultato e accecato con lo spray al peperoncino le vittime.
L'ATTACCO DELLA CGIL: "FERMARE L'AUTONOMIA" "E' il momento di fare sistema, non è il momento di dividere le competenze. Le Regioni le hanno già, quello che si sta chiedendo è di fare una secessione, tante piccole patrie, e trovo che sia una follia in questo momento. E' un progetto sbagliato che mette in discussione il processo repubblicano del nostro Paese. Si può anche pensare ad un referendum abrogativo di ciò che potrebbe accadere". Lo ha detto oggi a Verona, il segretario della Cgil Maurizio Landini, in occasione dell'attivo interregionale del sindacato contro l'autonomia differenziata. "In un momento in cui c'è una guerra in corso, c'è un'emergenza climatica - ha aggiunto - raccontare che ognuno si può salvare nel suo piccolo comune o Regione è impensabile specie quando ci sono processi di questo genere. E' prendere in giro le persone, raccontare delle bugi. Noi abbiamo bisogno di fare sistema con delle priorità come scuola, la sanità, con la pandemia che non ha insegnato nulla. Bisogna pensare alla crescita del Paese in una dimensione anche europea, con delle politiche sul lavoro, sull'ambiente, sulla crescita, che devono avere una dimensione nazionale e non locale che mette in discussione". "L'autonomia non è ancora stata fatta, i cittadini non sono d'accordo - ha proseguito Landini -, non abbiamo bisogno di diseguaglianze e il percorso è quello della Costituzione. Bisogna pensare a bloccare questo processo, che vogliono far passare anche aggirando la Costituzione".
OLIMPIADI, AL VIA IL NUOVO ITS SUL TURISMO Le Olimpiadi 2026 si avvicinano e la provincia di Belluno vuole farsi trovare pronta sul fronte delle competenze. E’ stato presentato questa mattina il nuovo ITS dedicato alla gestione dell’ospitalità delle aree montane, per preparare i futuri professionisti chiamati a raccontare a tutto il mondo l’incanto Dolomitico.
STRETTA ANTIDROGA IN VIA PIAVE, 27 ARRESTI. IDENTIFICATI MILLE CLIENTI Un duro colpo al traffico e spaccio di droga. 27 arresti a Nordest. 3 chili di stupefacente sotto sequestro. Punto focale il quartiere Piave a Mestre e la vicina Marghera: crocevia veneto dello spaccio. Il blitz è scattato all’alba di lunedì, tra le province di Venezia, Treviso, Padova, Belluno e poi a Pordenone e Udine: in 11 sono finiti direttamente in carcere, 5 ai domiciliari, per 11 è scattato il divieto di dimora nel veneziano. Via Piave e Marghera: sempre lo stesso l’incrocio tossico; da qui sono partite le indagini, avviate dall’arresto di un 42enne tunisino, notato nel sottopasso della stazione di Mestre e poi arrestato a Mira con addosso 300 grammi di eroina. Era il 2018, l’anno in cui, nel solo veneziano, si era contata una quarantina di morti dovute all'eroina gialla, più potente della classica, stupefacente che si era diffuso attraverso lo spaccio gestito da organizzazioni nigeriane. L’altro importante tassello arriva nel 2019, quando si scopre un vero e proprio laboratorio: una raffineria di droga, dove lo stupefacente veniva tagliato e preparato in dosi pronte alla vendita. Una vendita fiorente: i carabinieri hanno documentato 1200 episodi di spaccio; 1000 i segnalati all’autorità prefettizia. In via Piave tutto il Triveneto arrivava per acquistare eroina e marijuana. I residenti lo sanno Non un punto d’arrivo – spiega il comandante provinciale dei carabinieri di Venezia Nicola Conforti – ma un segnale che la strada intrapresa è quella corretta. Il Prefetto Michele di Bari parla di una tappa significativa ma di un percorso ancora lungo.
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