18.11.2022
E' morto stamattina poco dopo le otto lungo via Fratte a Santa Giustina in Colle, in provincia di Padova Leonardo Carpin, 28enne operaio residente nel comune di Massanzago, a pochi chilometri dal luogo dello schianto. Un incidente, l'ennesimo, che ha spezzato la vita di un giovane che per cause ancora al vaglio delle forze dell'ordine sembra essere uscito autonomamente di strada con la sua auto, finendo la propria corsa contro un palo di cemento. Un incidente che non gli ha ...lasciato scampo, con i soccorritori che una volta sul posto hanno cercato in tutti i modi di salvare la vita all'uomo. Purtroppo senza riuscirci. Ad accorrere sul posto per primi e a dare l'allarme sono stati gli abitanti della zona. Svegli da poco, sono stati messi in allerta dal rumore dello schianto: improvviso e devastante.
TG Veneto News
2a Edizione del 18.11.2022
TG Completo
TRAGEDIA DELLA STRADA, MUORE UN 28ENNE E' morto stamattina poco dopo le otto lungo via Fratte a Santa Giustina in Colle, in provincia di Padova Leonardo Carpin, 28enne operaio residente nel comune di Massanzago, a pochi chilometri dal luogo dello schianto. Un incidente, l'ennesimo, che ha spezzato la vita di un giovane che per cause ancora al vaglio delle forze dell'ordine sembra essere uscito autonomamente di strada con la sua auto, finendo la propria corsa contro un palo di cemento. Un incidente che non gli ha lasciato scampo, con i soccorritori che una volta sul posto hanno cercato in tutti i modi di salvare la vita all'uomo. Purtroppo senza riuscirci. Ad accorrere sul posto per primi e a dare l'allarme sono stati gli abitanti della zona. Svegli da poco, sono stati messi in allerta dal rumore dello schianto: improvviso e devastante.
LA LINGUA VENETA SECONDO “EL POJANA” ANDREA PENNACCHI La lingua veneta, per Andrea Pennacchi, è fondamentale per la quotidianità ma lo è stata, e lo è tuttora, anche dal punto di vista professionale. Nel marasma di pareri sulla proposta di portare il dialetto veneto nelle scuole e nelle tv locali, l'attore e personaggio televisivo padovano ribadisce come il Veneto sia una lingua, e anche importante. Una lingua difficile da imbrigliare in insegnamenti e norme precise. Una lingua che Pennacchi porta fedelmente con sé, nei teatri e in tv ma anche come fatto pochi giorni fa in università a Padova, parlando con gli studenti. Una lingua e che è peraltro punto di forza del Pojana, personaggio con cui il bardo di Brusegana, come ama autodefinirsi proprio Pennacchi, si è fatto conoscere anche alla massa attraverso il piccolo schermo. Una lingua, il Veneto, fondamentale e da salvaguardare. La sua origine e la sua evoluzione però, spiega Pennacchi, difficilmente potrebbero trovare posto nei rigidi dettami di un insegnamento quotidiano. Il veneto quindi, parola di Pennacchi – barra – el Pojana, non si insegna, ma si impara e si parla. Solo così, ribadisce può continuare a vivere.
“BASTA MORTI IN STAGE”, LA PROTESTA DEGLI STUDENTI “Non si può morire al lavoro” gridano gli studenti in corteo. Lo sciopero organizzato in più di venti piazze in tutta Italia, in Veneto ha visto mobilitazioni a Verona, Vicenza, Padova, Treviso, Adria e Venezia. Zaino in spalla e fumogeni alla mano sono partiti da Piazzale Roma alla volta di Rialto. Sul Ponte che da sul Canal Grande hanno calato gli striscioni. Contro il Governo Meloni. Al centro delle proteste la misura dell'alternanza scuola - lavoro. Tra i maxi striscioni, un cartello: “Per Giuseppe, Lorenzo e Giuliano, morti in stage”. Giuliano De Seta, il diciottenne di Ceggia, nel veneziano. La sua vita spezzata da una lastra da un quintale in un'azienda di Noventa di Piave. “La scuola deve formare uomini, non operai” e ancora slogan contro la “retorica del finto merito”. E un messaggio su tutti: “soldi alla scuola, non alla guerra”. Ricordano “un crollo ogni tre giorni” nelle scuole.
INTELE: DIECI MILIARDI PER 3.500 POSTI DI LAVORO Assemblea di Confindustria Verona. Tra gli argomenti di cui si è parlato anche parlato c'era anche il progetto Intel. Un piano da dieci miliardi di euro, 3.500 posti di lavoro. Il presidente Zaia spera di chiudere entro pochi mesi.
NASCE LA BANCA DELLA BIODIVERSITA’ A San Tomaso Agordino, in una scuola ormai chiusa da anni, nasce un Centro di conservazione della biodiversità coltivata
DOLOMITIBUS, IN ARRIVO GLI AUTOBUS FULL ELECTRIC Dal prossimo anno DolomitiBus implementerà la sua flotta con cinque autobus elettrici per il trasporto urbano in comune di Belluno: la presentazione del futuro mezzo elettrico davanti a Palazzo Rosso.
LA LINGUA VENETA A SCUOLA E IN TV. DIBATTITO APERTO Guai a chiamarlo semplicemente dialetto. Il veneto è una lingua vera e propria, e su questa base è stata presentata una proposta di legge che sta già facendo discutere, per far si che nelle scuole della regione, dalla materna in avanti, ci sia la possibilità di insegnare la lingua veneta parallelamente all'italiano; alle elementari e alle secondarie di primo grado inoltre, la proposta prevede anche la possibilità di parlare in Veneto, il tutto come strumento di insegnamento. Depositata la proposta di legge, immediate sono state le repliche, anche con tono polemico e stizzito da parte delle opposizioni. I sottoscrittori sono 18 deputati del gruppo della Lega, che oltre alla scuola chiedono anche che la lingua veneta diventi protagonista di trasmissioni nelle emittenti radiotelevisive locali. Se dai leghisti firmatari della proposta di legge emerge fiducia sull'effettiva concretizzazione del provvedimento, di tutt'altro tenore sono invece le opinioni delle opposizioni in Veneto, ma anche in Italia e in Europa. Concordi sul gran valore del veneto come lingua, non sulle modalità con cui la Lega in questo caso sta agendo. Una proposta che in ogni caso, presenta tematiche aperte da risolvere. La prima è quella relativa alle differenze evidenti tra provincia e provincia, ma anche tra comune e comune. Quale dovrebbe essere il Veneto insegnato nelle scuole? Per non parlare poi del corpo docente. Saranno veneti gli insegnanti chiamati ad insegnare? Tra una polemica e l'altra, se l'iter procederà, saranno queste tutte questioni da chiarire.
APERTO IL PONTE VOTIVO, “LA CITTA' STA SOLLEVANDO LA TESTA” Il taglio del nastro sancisce l'inizio delle celebrazioni per la Festa della Madonna della Salute, ricorrenza tra le più sentite dai veneziani. Ricorda la fine della pestilenza che colpì la Serenissima tra il 1630 ed il 31, morì un terzo della popolazione, 47mila vittime. Il doge fece un voto, in poche settimane i contagi diminuirono fino a fermarsi completamente. Si tenne fede al giuramento e si innalzò la maestosa Basilica della Madonna della Salute. Tradizione vuole che si raggiunga attraverso il ponte votivo sul Canal Grande. Un collegamento temporaneo, lungo 80 metri, costituito dalla parte centrale del ponte della festività del Redentore, sorretto da otto barche inaffondabili. Sarà percorribile solo fino a martedì 22 novembre. Lunedì 21 la messa solenne con il patriarca, Francesco Moraglia. Le sue parole, in apertura della festività, rivolte a Venezia. Le acque grandi, la pandemia, il lockdown che a Venezia votata al turismo ha pesato più che in altre città. “Ora è il momento di essere generosi. Il ponte - ha concluso - ci richiama la necessità di essere ponti per le popolazioni provate dalla guerra”. E un pensiero quest'anno, anche alla figura della donna: “abbiamo bisogno di riscoprire la dimensione femminile”
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