16.04.2022
Sono arrivati ad alzare le saracinesche del loro negozio, del loro bar, della loro bottega. E si sono trovati un messaggio in vetrina, inequivocabile. Un adesivo che parla di razzismo sanitario, che equipara i negozianti a nazisti piegati al potere dello Stato. E sono già partite le indagini, a tutto campo, della Digos. Il messaggio è stato affisso alle vetrine di alcuni negozi e locali di Treviso, firmato da una forza di lotta non violenta – come sottolineato dal carattere ...in grassetto – per la difesa della libertà e dei diritti.
Nonostante le restrizioni stiamo allentando la presa, continuano i raid da parte dei movimenti "no vax" e "no green pass". Sugli adesivi anche svastiche e la classica W cerchiata, simbolo dei gruppi no vax che nei mesi scorsi, sempre in provincia di Treviso, si sono resi protagonisti di diversi atti vandalici, soprattutto con scritte nei pressi di istituti scolastici. L'episodio è stato segnalato alla Digos della Questura di Treviso che ha aperto un'indagine. Le telecamere di videosorveglianza, disseminate su tutto il territorio, pubbliche e private, potrebbero dare un nome ed un volto ai malviventi.
TG Veneto News
2a Edizione del 16.04.2022
TG Completo
TRENTA MILIONI PER L’OSPEDALE SAN MARTINO L’ospedale di Belluno sarà presto oggetto di corposi lavori di miglioramento sismico e adeguamento antincendio: un intervento da 30 milioni di euro.
CARO VIGILIA PASQUALE… MA NON SI RINUNCIA Caro bollette, rincari sui beni alimentari, la guerra in lontananza e suoi effetti sulla nostra vita quotidiana e non dimentichiamoci il covid con i contagi sempre li, dietro l’angolo, in discesa ma non troppo. Il quadro non è certo roseo ma nell’aria di questa pasqua e pasquetta 2022 c’è bisogno di leggerezza e se il pranzo non sarà luculliano i padovani non rinunciano alla tradizione come il capretto. I prezzi, dati della Borsa merci telematica italiana, intanto volano con un più 23% rispetto alla settimana precedente alla pasqua 2021. Schizzano i prezzi all’ingrosso di farina di grano e burro ma nell’aria rimane quella frizzantina voglia di lasciarsi alle spalle, almeno per qualche giorno, tutti i problemi e i locali tornano a lavorare. Insomma chi in famiglia, chi al ristorante e chi scegli la gita fuori porta ma si festeggia.
COVID, ATTENZIONE AL VIRUS DI PASQUA Il monitoraggio Gimbe di questa settimana evidenzia che tutti gli indicatori Covid sono in calo, ma attenzione: «Ci sono oltre 1,2 milioni di positivi, oltre 60mila casi al giorno e un tasso di positività dei tamponi antigenici al 15,5%». E in Veneto anche oggi ci sono altri 6354 nuovi casi. Il dato positivo resta il fatto che, a fronte dell’alta contagiosità, questa variante non preoccupa dal punto di vista della cura. La situazione negli ospedali è in miglioramento: 871 i malati covid in area medica; 39 in terapia intensiva. Numeri che appunto non preoccupano, se pur ancora lontani dal mostrare che il virus è stato sconfitto. E allora mettiamoci a tavola, sediamoci su un prato per il pic nic, ma sempre con le dovute cautele.
ADESIVI NO VAX SULLE VETRINE, SCATTANO LE INDAGINI Sono arrivati ad alzare le saracinesche del loro negozio, del loro bar, della loro bottega. E si sono trovati un messaggio in vetrina, inequivocabile. Un adesivo che parla di razzismo sanitario, che equipara i negozianti a nazisti piegati al potere dello Stato. E sono già partite le indagini, a tutto campo, della Digos. Il messaggio è stato affisso alle vetrine di alcuni negozi e locali di Treviso, firmato da una forza di lotta non violenta – come sottolineato dal carattere in grassetto – per la difesa della libertà e dei diritti. Nonostante le restrizioni stiamo allentando la presa, continuano i raid da parte dei movimenti "no vax" e "no green pass". Sugli adesivi anche svastiche e la classica W cerchiata, simbolo dei gruppi no vax che nei mesi scorsi, sempre in provincia di Treviso, si sono resi protagonisti di diversi atti vandalici, soprattutto con scritte nei pressi di istituti scolastici. L'episodio è stato segnalato alla Digos della Questura di Treviso che ha aperto un'indagine. Le telecamere di videosorveglianza, disseminate su tutto il territorio, pubbliche e private, potrebbero dare un nome ed un volto ai malviventi.
50 GIORNI DI GUERRA TRA FUGA E VOGLIA DI RIPARTIRE 50 giorni di conflitto, di bombardamenti, di fughe sotto la pioggia delle bombe, dei proiettili. 50 giorni di volti, di storie di mamme e bambini accolti, profughi. 4milioni e 300 mila, l’ultima stima, che hanno trovato rifugio in Polonia, 500 mila quelli che sarebbero in attesa di essere smistati per raggiungere i paesi europei tra cui l’Italia come ha spiegato Marco Toson console onorario dell’Ucraina e creatore della Fondazione Hope che fa da raccordo e raccolta di aiuti le regioni più appetibili Veneto, Emilia Romagna, Lombardia ma anche Lazio e Campania. Un flusso quello dei profughi che non si arresta ma c’è anche chi sta cercando di rientrare in patria o perché ha finito i pochi risparmi che era riuscito a portarsi dietro, spiega Toson, o perché spera di poter ricostruirsi una vita a casa. In una situazione ancora estremamente difficile e fluida resiste uno zoccolo duro di imprenditori italiani e veneti, circa un centinaio che hanno spostato le attività in località più sicure mentre l'associazione Confindustria Ucraina ha stretto accordi con le "sorelle" di Polonia e Romania per trasferire impianti e attività sul loro territorio. Ci sono poi settori che stanno cercando di ripartire come quello agricolo ma è difficile gli echi de i bombardamenti, spostatisi ad est, tornano a farsi sentire anche in altre zone.
MULTE PER 26MILA OVER 50 NO VAX In arrivo le multe per chi non si è vaccinato contro il covid. Oltre 26mila gli over 50enni veronesi che riceveranno il bollettino per il versamento
LA CITTÀ DI GIULIETTA FA IL BOOM Assalto dei turisti alle città d'arte. Verona fa il pienone. Folla di turisti in centro, che viene chiuso al traffico automobilistico. Sono tornati gli stranieri: per molti è il primo vero viaggio dopo due anni di pandemia
I VESCOVI E LA PASQUA: «OGGI LA FOLLIA DEL MALE» Un tempo, quello che stiamo vivendo, attraversato dal male. E’ la riflessione per la Pasqua, dei vescovi di Treviso e Padova. La guerra lascia i suoi segni. E invitano alla preghiera per far tornare la luce. Il mondo è in guerra! La Siria, lo Yemen… l’Ucraina, qui a pochi passi. Il mondo ha scelto lo schema di Caino. Le parole di papa Bergoglio risuonano anche nelle diocesi venete. La guerra è mettere in atto il 'cainismo', cioè uccidere il fratello. Il mistero del male nelle riflessioni pasquali inviate ai fedeli da parte della chiesa. Il seme della guerra quello principale ma anche attuale. Uccidersi l'un l'altro per voglia di potere, per voglia di sicurezza. «Abbiamo dimenticato il linguaggio della pace – ha detto anche il papa -. Si parla di pace. Ma non si è riusciti a mantenerla».
PORTICI DI MONTE BERICO, BLITZ ALL' ALBA CONTRO IL DEGRADO Intensificati i controlli della Questura sotto i portici di Monte Berico per allontanare le decine di senza tetto e sbandati che bivaccano sotto al monumento storico. Blitz delle forze dell'ordine anche con i cani antidroga. Potenziate anche le presenze delle forze dell'ordine nei luoghi di culto e di aggregazione in vista delle festività pasquali e non solo.
MINACCE A DI MAIO, PRESUNTI AUTORI A VICENZA «Muori male, e magari per mano del popolo» e ancora «Si dai, armateci e decideremo poi a chi vogliamo sparare». Sono solo alcuni dei messaggi di risposte pubblicati sugli account del ministro degli esteri Luigi Di Maio in relazione ad alcuni post sui social con alcune dichiarazioni in merito al conflitto Ucraina. Minacce che hanno ricondotto gli investigatori della Digos di Roma ad arrivare anche nel Vicentino con la perquisizione ai danni di un uomo, un 42enne di quinto vicentino, a cui la polizia ha sequestrato pc e telefoni. Analoghi blitz sono scattati a Milano e Udine dove sono stati individuati i presunti autori della pubblicazioni minatorie. Le indagini hanno permesso di riscontrare sui telefoni la presenza degli account anonimi utilizzati per l'inoltro dei messaggi. Nel mirino degli agenti anche una casalinga. Nel corso delle indagini sono emersi poi all'interno di alcuni canali telegram e pagine social, ulteriori messaggi minatori tra i quali, ad esempio, quello pubblicato su un canale di propaganda filo russa che recitava «Ma un cecchino…che ci ammazzi i 4 distruttori dell'Italia, non ce lo possiamo mandare?».
CAROL MALTESI, COLLETTA PER IL FIGLIO Stanno arrivando alla famiglia di Carol Maltesi le donazioni per fare il funerale alla giovane e per aiutare il bambino. Carol, 26 anni, che aveva un figlio che vive nel veronese con il suo ex compagno, è stata ammazzata dal vicino di casa nel bresciano. Sono stati il padre e gli amici della giovane a lanciare un appello sui social
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