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24.08.2024

REGISTRA IN DIRETTA IL SUO FEMMINICIDIO. UN ANNO DOPO NICOLETA INCASTRA IL SUO KILLER

Ha documentato il suo stesso assassinio Nicoleta Rotaru. Ha incastrato il suo Killer dalla tomba. E così un anno dopo, quello che aveva tutti i contorni di un suicidio si è rivelato l’ennesimo femminicidio. Quella sera del primo agosto tornata a casa ha acceso il registrato del cellulare. Lo faceva spesso: il marito da cui si stava separando, Erik Zorzi, camionista di 42 anni, era diventato violento, possessivo. E così nel telefonino si susseguono audio di insulti, violenze, aggressioni. Fino ...al femminicidio. Una registrazione agghiacciante: un crescendo di offese poi ansimi e infine rumori di lotta che il rapporto degli investigatori descrive come “suoni compatibili con un azione omicidiaria”. Cattura tutti i rumori, anche quelli successivi alla morte, quando Zorzi simula il suicidio della moglie: le parole confuse e nervose, il trascinamento del corpo, i passi, gli attrezzi di lavoro. L’ha portata in un angolo del bagno, la cintura di pelle stretta attorno al collo, ha smontato il pannello della porta per far credere che fosse chiusa dall’interno. E poi, all’alba, ha chiamato i soccorsi. “Fate presto, mia moglie è chiusa in bagno da due ore, ho paura che sia morta”. Una messinscena durata un anno ma a cui parenti, vicini, conoscenti, non hanno mai creduto. I residenti della palazzina più volte aveva chiamato i carabinieri per i litigi e le urla, che diventavano sberle.

Servizi 24 Agosto 2024

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