NOVE VENETI A MEDAGLIA, PARIGI REGALA UN RECORD
Il Veneto ha brillato ai giochi di Parigi appena conclusi. Un’olimpiade nella quale ben dieci delle quaranta medaglie totali conquistate dall’Italia arrivano proprio dalla nostra regione. Medaglie preziose, emozionanti, che certificano ancora una volta la qualità e il lavoro che partendo dalla base, fino all’apice delle società sportive, ottiene poi risultati prestigiosi.
Sono d’oro i successi vicentino Thomas Ceccon, trionfatore in vasca nei cento dorso uomini e il trionfo di Paola Egonu, nata a Cittadella e cresciuta a Galliera Veneta, sempre in provincia di Padova, donna simbolo di un'Italia, quella della pallavolo femminile, vincente e determinata a non fermarsi dopo le magie di Parigi 2024. Una Paola Egonu eletta anche miglior giocatrice dell'olimpiade, donna che ruggisce in campo contro le avversarie e non le manda a dire, seppur con garbo, fuori dal rettangolo di gioco.
Si tingono d’argento invece le imprese del padovano Luca Chiumento il cui quattro di coppia al maschile ha strabiliato nel canottaggio, le stoccate di Martina Favaretto che da Camposampiero ha contribuito in maniera determinante al secondo posto nella prova del fioretto a squadra femminile e le pedalate di Elia Viviani, leggendario d’oro a rio 2016 e argento a Parigi, otto anni più tardi, nel ciclismo su pista.
E profumano d’impresa anche le medaglie si bronzo che arrivano dagli atleti della nostra regione. Francesco Lamon da Mirano, Venezia, prima freccia del quartetto azzurro nell’inseguimento a squadre campione a Tokyo e nuovamente sul podio, terzo, a Parigi. Ancora il nuoto protagonista anche sul gradino più basso del podio con il cittadellese Manuel Frigo, il vicentino di Thiene Paolo Conte Bonin e ancora Thomas Ceccon nella 4x100 stile libero maschile. E Daniela Mogurean, moldava d’origine ma cresciuta a Mestre che ha messo tasselli importanti per il bronzo nella ginnastica ritmica a squadre.
Dieci medaglie Made in Veneto, per una regione la nostra che al confronto con le altre è terza, con meno podi soltanto dei 15 della Lombardia e dei 12 conquistati dagli atleti toscani a Parigi. Ma non è finita. I dieci podi sono l’inizio. Tornano a casa da Parigi i 33 atleti veneti partecipanti alle Olimpiadi e partono i 19 impegnato nelle imminenti paralimpiadi. E guardando ancora più in là c’è Milano cortina, prossima olimpiade invernale, da affrontare con ambizione, e voglia di salire ancora più in alto.