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18.07.2024

BORASO SI DIMETTE, AL VIA I PRIMI INTERROGATORI

Ha scelto la vigilia dell’interrogatorio di garanzia Renato Boraso, principale indagato nell’indagine per corruzione in comune a Venezia e in carcere a Padova, per rassegnare le sue dimissioni. Interrogatorio che per altro, in un primo incontro col suo legale aveva fatto sapere, che lo attendeva per fare chiarezza sulla sua posizione ma visto la mole di carte di atti da vagliare è possibile che si avvalga della facoltà di non rispondere e fissare una nuova data. Interrogatorio di garanzia anche ...per l’imprenditore, l’imprenditore Fabrizio Ormonese anche lui in carcere ma a Venezia. Il Gip Scaramuzza sempre nelle prossime ore sentirà anche un altro imprenditore Daniele Brichese, agli arresti domiciliari. Per gli altri 12 chi agli arresti domiciliari e chi interdetto dai pubblici ufficia ci sono tra i 5 e i 10 giorni di tempo per l’interrogatorio di garanzia. Solo dopo sarà eventualmente possibile ricorre al tribunale del Riesame per eventuali istanze di alleggerimento dei provvedimenti. Intanto le intercettazioni che hanno incastrato assessore imprenditori e dirigenti, fanno emergere un quadro pesante con l’assessore Boraso che interveniva sui funzionari pubblici che tendenzialmente non si opponevano. Quella che si respirava negli uffici era un’aria pesante e assecondare l’assessore era quasi una necessità, spiegano dalla Procura, che per questo non ha indagato dipendenti ma i vertici di una municipalizzata per i servizi di guardiania dell’azienda di trasporti Avm Actv e e la direttrice di Immobiliare veneziana. Ma c’era anche chi si opponeva, tra questi lo stesso comandante dei Vigili, lo scomparso avvocato civico e il dirigente responsabile di gare e contratti. Le intercettazioni raccontano di scontri pesanti. Con una dirigente che non è convinta dell’operato dell’assessore è lui stesso a intervenire: “gli interessati sono incazzati come belve” per poi tranquillizzare i suoi sodali “ho pettinato la bambola”. E ancora un’altra dirigente sente parlare di mance in denaro dai 5 ai 10 mila euro, per portare in porto l’affare, si oppone e dice che: “Boraso è assessore alla mobilità ma fa il mediatore immobiliare di fatto”. E ancora “Renato non puoi” e lui che replica: “non ti preoccupare, faccio io. Do una mano a tutti. Alla fine però la dirigente sembra non opporre resistenza e finirà ai domiciliari.

Servizi 18 Luglio 2024

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