TG Veneto News
1a Edizione del 30.05.2023
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ATTI OSCENI DAVANTI A SCUOLA, IL PROF INCASTRATO DA UN VIDEO La polizia di Vicenza ha denunciato un insegnante di 40 anni per atti osceni in luogo pubblico. L'uomo è stato scoperto dagli agenti, su segnalazione di una mamma informata dalla figlia: il 40enne si trovava nella propria auto davanti ad una scuola della città e compiendo atti osceni - secondo il racconto - aveva anche cercato di attirare la sua attenzione tenendo aperta la portiera, ma la ragazzina ha filmato la scena con il cellulare. La cosa, ha raccontato, si era ripetuta il giorno precedente. Gli agenti hanno acquisito le immagini e, proprio grazie al filmato, sono risaliti alla targa del veicolo e al suo proprietario. L'uomo è stato accompagnato in Questura dove ha ammesso l'accaduto. È quindi scattata la denunciato alla Procura per atti osceni nei confronti di minorenni.
GUIDA SICURA, ALCOL E VELOCITA’ LE CAUSE DI INCIDENTI Un altro fine settimana di sangue sulle strade del veneto con un bilancio pesante 6 i morti. Il tributo più grande in questo ultimo fine settimana di maggio lo da il vicentino con tre incedenti mortali. Una lunga scia di sangue che si porta dietro uno strascico pesante di micro e macro incidenti quotidiani sulle strade della nostra regione. Tre le cause principali dei tanti troppi sinistri. Il 10 percento degli incidenti in provincia di Padova è dovuto al tasso alcolico, qui la media è più alta rispetto a quella nazionale. E se il 35% dei sinistri vede coinvolti a livello di paese giovani dai 15 ai 19 anni complessivamente è tra la popolazione attiva tra i 25 e i 55 anni che la percentuale aumenta esponenzialmente. Incidenti che avvengono per lo più nelle strade ordinarie.
IL NOBEL DELL’ACQUA AL BO: “INTERVENTI CONTRO I DISASTRI” Lui è Andrea Rinaldo, il primo italiano ad aver ricevuto lo Stockholm Water Prize, una sorta di Nobel dell’acqua, lui professor ordinario di costruzione idrauliche all’Università di Padova è l’uomo il docente che ha aperto la strada all’ecoidrologia, per cui è stato premiato, la scienza che indaga il rapporto tra l’acqua dei fiumi le comunità vive comprese gli agenti patogeni. L’acqua come elemento per eliminare le diseguaglianze, l’oro blu conteso è stato l’argomento della sua lectio Magistralis “Riflesso nell’acqua” in aula magna del Bo a Padova. Acqua madre e matrigna come i recenti eventi metereologici ancora una volta ci hanno mostrato mettendo a nuda le fragilità dei territori. Lasciare alla natura trovare forme per mitigare la sua forza, sua violenza non è possibile ne è convinto Andrea Rinaldo è l’uomo che deve intervenire anche se non esiste una soluzione uguale per tutti e guarda ai braccianti che hanno allagato i loro campi per salvare i mosaici a Ravenna
VERONA- AI MUSEI NAVIGANDO L’ADIGE Andare al museo navigando l'Adige. E' l'iniziativa proposta dai Musei civici di Verona insieme all'Adige Rafting e al canoa club: nella discesa previste fermate a tre musei della città: Castelvecchio, Museo archeologico al teatro Romano e museo di storia naturale.
LA MONTAGNA COME TERAPIA, IL PRIMO SENTIERO SPECIALE Benessere fisico, ma anche risultati concreti contro la depressione e l’ansia, senza tralasciare l’inclusione sociale: molteplici gli effetti benefici della Montagna Terapia – che sfrutta la montagna per la sua valenza terapeutica e abilitativa. Nel feltrino Lions Club, Cai e Ulss fanno squadra per dare vita al primo percorso ufficiale di Montagna Terapia delle Dolomiti Unesco. La prima sperimentazione ha coinvolto una 40 ina di persone, fra le quali alcuni pazienti.
RADUNO TIK TOK SUL GARDA: PERQUISITI CINQUE GIOVANI È allarme sul lago di Garda, in particolare nella zona di Peschiera, in provincia di Verona, per un possibile raduno non autorizzato che potrebbe tradursi in risse e scontri. Lo scorso anno, il 2 giugno, si era registrata una vicenda simile: sul web era scattato il tam tam che ha portato bande di giovani, tra cui molti minorenni e di origine straniera, a darsi appuntamento per dare vita a risse apparentemente senza motivo, giungendo in riva al lago dalle città del nord sull'asse Milano-Verona. A inizio maggio su TikTok è ricomparso l'invito a un nuovo raduno di giovani, sempre a Peschiera e in occasione del 2 giugno. A darne notizie era stata la sindaca del comune gardesano, Orietta Gaiulli, ricordando proprio il rischio replica di quanto successo nel 2022, quando Peschiera si trasformò in un campo di battaglia invaso da centinaia di giovanissimi, che si resero responsabili di risse, lesioni, violenze. Alcune ragazze che erano salite sul treno di ritorno da Gardaland avevano raccontato di essere state molestate da un gruppo di coetanei, saliti a Peschiera e diretti in Lombardia. Lo spettro di nuovi incidenti pare non spaventare la sindaca Gaiulli che per un anno intero si è dedicata a coinvolgere tutte le parti in causa: non solo forze dell'ordine ma anche tutte quelle realtà che a vario titolo lavorano per l'integrazione degli immigrati di seconda generazione e per la prevenzione di atti di bullismo e vandalismo. "Già un paio di settimane fa - aveva spiegato a fine maggio - ho mandato una Pec alle Prefetture e alle Questure di Milano, Brescia e Bergamo, con l'intento di sollecitare la loro attenzione sulla data del 2 giugno. Ho spiegato come ci fosse il rischio di un ripetersi degli eventi dello scorso anno. Ho chiesto a loro ausilio e aiuto". Il tema è stato subito al centro del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, nel quale il Prefetto di Verona Donato Cafagna ha confermato i servizi di controllo e presidio del territorio sono già rinforzati. Servizi che in queste ore stanno dando i primi risultati. Mentre il monitoraggio del web è costante su tutte le piattaforme social, a scopo preventivo sono già stati segnalati alla Digos cinque giovani intenzionati a partecipare con modalità violente all'appuntamento. Oggi sono state eseguite le perquisizioni a carico dei cinque, con l'ausilio delle Digos di Milano, Vicenza e Rovigo. Si tratta di tre giovani italiani e quattro stranieri, tra 16 e 26 anni, due dei quali residenti a Verona. Tre sono già noti alle forze di Polizia per essersi resi responsabili di vari reati e per gravitare all'interno delle baby gang. Sono stati convocati i loro genitori come responsabili delle loro azioni.
MADRE MORTA IN CASA DA SEI ANNI, IL FIGLIO TENTA DI UCCIDERSI Ha tentato di tagliarsi i polsi ferendosi con un coltello, Bernardo Rossi, il 61enne che ha tenuto in casa per almeno cinque anni il corpo della madre Helga Engbarth, continuando ad incassare la pensione. L'uomo, che in questi giorni soggiornava in un albergo in provincia, si sarebbe inferto alcuni tagli ai polsi e poi avrebbe chiamato le forze dell'ordine, venendo così soccorso. Ora è ricoverato in ospedale, ma è fuori pericolo. Rossi è accusato di occultamento di cadavere e truffa aggravata ai danni dello Stato.
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