Sarà un’altra stagione con l’Italia divisa per fasce. Dopo il covid, ci pensa il gas. L’abbassamento del termosifone a Bolzano sarà di minore impatto rispetto a Palermo. L’inverno d’austerity, però, riesce a cambiare i colori anche all’interno dei confini regionali: limitazioni al riscaldamento delle case venete in arrivo, ma solo in pianura. Taglio di un grado centigrado, impianti di riscaldamento ridotti di un'ora al giorno e stagione invernale accorciata di due settimane. Il governo ha stabilito il piano che ...definisce i nuovi limiti per l’accensione degli impianti termici alimentati a gas naturale e i valori massimi delle temperature negli ambienti. E’ stato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, a firmare il decreto che taglierà quasi 7 miliardi di metri cubi di gas fra riscaldamento ed elettricità.
Il bellunese e le zone montane del vicentino non subiranno alcun cambiamento, per il resto della regione e per gran parte del paese, i termosifoni potranno essere accesi dal 22 ottobre al 7 aprile (15 giorni in meno), le temperature massime dovranno scendere a 19 gradi e sarà da ridurre di un’ora al giorno l’accensione dei caloriferi.
Esenti, oltre alle aree di montagna bellunesi e vicentine, anche i luoghi di cura, scuole materne e asili nido, piscine, saune, gli edifici che sono dotati di impianti alimentati prevalentemente a energie rinnovabili.
Palazzo Chigi ha previsto che in caso di situazioni climatiche particolarmente rigide, i sindaci, con proprio provvedimento motivato, potranno autorizzare l'accensione degli impianti termici anche al di fuori dei periodi indicati al decreto, purché per una durata giornaliera ridotta.
La speranza del governo uscente è che il piano sia sufficiente. Ma non possono essere esclusi ulteriori giri di vite e ulteriori restrizioni, in caso di eventi di natura estrema come il sabotaggio al gasdotto russo che viene dall'Ucraina o un inverno estremamente freddo.
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