14.03.2022
Rovigo come Venezia, e non è un modo di dire. Secondo la recente indagine elaborata dal sole 24 ore su dati eurostat è emersa l’evidenza che in polesine, la quota di case che hanno più di cento anni è pari a quella della provincia di Venezia. In poche parole una casa su dieci è stata edificata prima del 1919 con un totale di quasi 125mila abitazioni, un decimo delle quali appunto costruite oltre cento anni fa. A risaltare, sul fronte ...opposto, è il fatto che solo il 9,2% delle abitazioni costruite in provincia di Rovigo ha meno di vent’anni, percentuale di poco inferiore a quelle invece più antiche. Numeri che mettono il polesine al penultimo posto nella graduatoria di modernità delle abitazioni, subito davanti alla provincia di Belluno che anche a causa della particolare conformazione montana del suo territorio è al primo posto per abitazioni costruite prima del 1919 con il 22,3% del totale e solo il 7,2% di abitazioni realizzate negli ultimi vent’anni. Numeri che testimoniano come lo sviluppo del polesine in questo ultimo ventennio non sia andato a velocità chissà quanto sostenuta e che spingono le istituzioni a cercare una soluzione per far sì che il territorio della provincia di Rovigo possa diventare più attrattivo. Servono attività economiche che convincano i giovani a prendere casa in polesine, servono iniziative culturali già al vaglio delle varie amministrazioni capaci di portare sempre più offerte e opportunità al comprensorio. E serve un’attenta gestione delle infrastrutture, con potenziamenti laddove fossero necessarie, per rendere meglio collegato su tutti i fronti il territorio polesano. Tornando ai numeri dell’indagine, è evidente come la maggior parte delle abitazioni rodigine è sorta negli anni sessanta. La quota del 18,39% di questo periodo scende di poco nelle due decadi successive. Letti i numeri si tratterà ora di capire quanto incideranno i benefici legati all’ecobonus 110%. Vista l’età delle case potrebbe essere questa un’opportunità da cogliere; molto dipenderà dalla voglia che c’è oggi, di restare in polesine. Ma anche dalla capacità di sfruttare bene, e in maniera onesta, questo tipo di incentivo. Le recenti inchieste su chi sta approfittando della situazione per trarne guadagni impropri non lasciano ben sperare. Risposte definitive o comunque più veritiere arriveranno nei prossimi mesi.
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