09.07.2022
In provincia di Rovigo, sul Delta del Po, la siccità sta creando problemi relativamente al cuneo salino, con il mare che risale lungo il fiume rendendo salata anche l'acqua dei rubinetti. Siccità causa anche di moria di cozze e vongole nel territorio polesano.
TG Agricoltura del 09.07.2022 TG Completo
RISO IN SOFFERENZA A CAUSA DELLA SICCITA'. E IL TRENTINO "BACCHETTA" IL VENETO I risicoltori del Delta del Po lanciano l'allarme. Nei 700 ettari coltivati a riso Carnaroli, Arborio e Baldo in Polesine la situazione è drammatica. La siccità straordinaria e la risalita del cuneo salino stanno producendo danni gravissimi. Chi ha i campi vicino al mare ha già le piante di riso annerito e dovrà buttare via tutto. Gli altri sperano nella pioggia, che nei giorni scorsi è anche arrivata, ma in forma di grandine con chicchi grandi come noci. Risultato: danni a mais, granoturco, soia e barbabietole. Una situazione che preoccupa e che va monitorata con il Veneto che, tra delta del po e veronese, rappresenta una delle realtà più importanti dal punto di vista della produzione di riso che inevitabilmente però ha bisogno di molta acqua. Ogni anno in Polesine vengono prodotte 5.000 tonnellate di riso del Delta del Po, che ha la denominazione Igp ed è un’eccellenza del territorio.; il cuneo salino con il mare che risale lungo il fiume sta creando pesanti difficoltà. Meglio va nel Veronese, dove si concentra gran parte degli investimenti del Veneto a riso con 2.160 ettari di coltivazioni quasi interamente a Vialone Nano. I problemi toccano anche i risicoltori delle altre regioni, Piemonte in primis e qui diventa necessaria la capacità di fare rete con i consorzi di bonifica per avere almeno quel minimo d'acqua necessaria per portare il prodotto a maturazione. Nel frattempo proprio sul riso, scoppia la guerra con il Trentino che di recente ha concesso volumi d'acqua ulteriori al Veneto, facendoli scendere dai bacini di ricarica dell'alto adige. Una regione, quella trentina, che dopo aver concesso l'acqua chiede però un cambio di rotta sul fronte delle colture. In poche parole, chiede al Veneto di smetterla di produrre riso e di spostarsi su un'agricoltura meno dispendiosa dal punto di vista idrico. Richieste viste tutt'altro che di buon occhio, ovviamente, dai produttori di riso del Veneto e sulle quali sarà importante la mediazione istituzionale che, spera il settore, possa arrivare quanto prima.
POMODORI, TRA VENTI GIORNI AL VIA LA RACCOLTA Sempre più aziende agricole venete si stanno avvicinando alla coltura del pomodoro, prodotto che ama il clima caldo, non ha bisogno di troppa acqua e cresce in territori anche dal clima non particolarmente "morbido". Il focus sui pomodori in Veneto nella prima green news di questa puntata.
CUNEO SALINO E MORIA DI COZZE E VONGOLE NEL DELTA DEL PO In provincia di Rovigo, sul Delta del Po, la siccità sta creando problemi relativamente al cuneo salino, con il mare che risale lungo il fiume rendendo salata anche l'acqua dei rubinetti. Siccità causa anche di moria di cozze e vongole nel territorio polesano.
IL 14% DEL LAVORO AGRICOLO E' IRREGOLARE Numeri e quote relativo alle specifiche del lavoro agricolo in Veneto. Tra le note, quella legata al lavoro irregolare che, per l'agricoltura della nostra regione, rappresenta il 14% del totale. Queste e altre cifre nella green news di questa puntata di TG Agricoltura.
LE RISORGIVE DEL BACCHIGLIONE, SCRIGNO D'ACQUA DA CUI PRENDERE ESEMPIO Le risorgive del Bacchiglione, pur ricche d'acqua, con la siccità attuale risentono della sofferenza generale. Parliamo di questa importante isola felice con gli esperti del settore, per capire al meglio come conservare l'acqua senza sprecarla.
SICCITA' RECORD, 3 MILIARDI DI DANNI PER L'AGRICOLTURA La siccità fa impressione ma la gravità del problema è resa evidente soprattutto dai numeri. La portata dell'Adige è inferiore rispetto alla media del periodo del 58%, quella del Brenta tocca il -60%, il Po a Lagoscuro è calato dell'81% rispetto allo stesso periodo degli anni scorsi e anche il Bacchiglione ha una portata in calo del 75%. Il bollettino ANBI Veneto sull'acqua per il mese di giugno fotografa una situazione devastante, tenendo conto anche che le risorgive sono sempre più spesso asciutte. Lo stato d'emergenza concesso dal governo è un primo passo, i territori però chiedono anche altre soluzioni; una ad esempio, la costruzione di nuovi invasi per accumulare l'acqua. Preoccupa in tutto il Veneto la mancanza d'acqua. Nel delta del Po il mare ha reso salata quella dei rubinetti. E le conseguenze più gravi riguardano anche l'agricoltura, settore al quale serve il 60% dell'acqua disponibile ma che, visti i tempi, è costretta a fare sacrifici importanti con perdite elevatissime, aziende a rischio chiusura e lavoratori a rischio disoccupazione.
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