04.03.2022
Apre l’edizione numero 115 di Fieragricola, la rassegna internazionale di agricoltura che si chiuderà sabato 5 marzo. Dall’estero arriveranno oltre 100 operatori e buyer, provenienti da 29 Paesi, dagli Stati Uniti al Brasile, dalla Spagna al Ghana fino al Guatemala. Entusiasmo nel mondo del comparto primario con l'opportunità, per curiosi ma soprattutto addetti ai lavori, di vedere le ultime novità per lavorare in agricoltura. Grande attenzione alla tecnologia e alle nuove frontiere della meccanizzazione applicata all'agricoltura e all'allevamento.
TG Agricoltura del 04.03.2022 TG Completo
MIMOSE, TORNANO I GRADITISSIMI FIORI GIALLI PER L'8 MARZO, FESTA DELLA DONNA Con l'arrivo dell'8 marzo tornano a rifiorire le mimose, fiore simbolo per la giornata dedicata alle donne. Le vendite di mimosa potrebbero dare una boccata d'ossigeno al settore florovivaistico alle prese con pesanti difficoltà conseguenti ai rincari del costo delle materie prime fondamentali sia per la concimazione, sia per tenere a temperatura le serre durante l'inverno. Problemi climatici potrebbero aver ridotto la quantità di mimose nel sud Italia; per quanto riguarda il Veneto invece, al momento, non sembrerebbero esserci particolari problemi sul fronte del reperimento del fiore.
RIPARTE FIERAGRICOLA, L'EVENTO TORNA IN PRESENZA PER LA SUA EDIZIONE NUMERO 115 Apre l’edizione numero 115 di Fieragricola, la rassegna internazionale di agricoltura che si chiuderà sabato 5 marzo. Dall’estero arriveranno oltre 100 operatori e buyer, provenienti da 29 Paesi, dagli Stati Uniti al Brasile, dalla Spagna al Ghana fino al Guatemala. Entusiasmo nel mondo del comparto primario con l'opportunità, per curiosi ma soprattutto addetti ai lavori, di vedere le ultime novità per lavorare in agricoltura. Grande attenzione alla tecnologia e alle nuove frontiere della meccanizzazione applicata all'agricoltura e all'allevamento.
ASIAGO DOP, TIENE L' ECCELLENZA DELL' ALTOPIANO MA OCCHIO ALL' AUMENTO DEI COSTI Il consorzio dell'Asiago DOP fa il punto della situazione per quanto riguarda il comparto lattiero caseario, alle prese con l'incremento dei costi delle materie prime. Il prezzo pagato ai produttori per un litro di latte non sempre permette di soddisfare le richieste nè di supportare i costi della sua produzione. Per poter pagare un caffè al bar gli allevatori italiani devono mungere tre litri di latte pagati solo qualche decina di centesimi alla stalla, ben al di sotto dei costi di produzione in forte aumento per i rincari di mangimi ed energia. Il latte agli allevatori non deve essere pagato sotto i costi di produzione considerato che gli aumenti vanno dal +70% per l’energia con picchi del 110% al +40% per i mangimi.
ROTAZIONE DEL MAIS, IL SISTEMA EUROPEO COMPROMETTE LA PRODUTTIVITA'DEL CEREALE Confagricoltura Veneto chiede una deroga all’obbligo di rotazione colturale dei seminativi, imposto dal Piano strategico nazionale relativo alla Pac 2023-2027, mirato a preservare la fertilità del suolo. Rischia, infatti, di essere compromessa non solo la produzione del mais, principale coltura del Veneto per estensione e fondamentale per la filiera zootecnica come foraggio, ma anche quella del frumento tenero e dei cereali autunno vernini. “Per le nostre aziende, siano esse cerealicole che ad indirizzo zootecnico da carne, da latte o strutturate per la produzione energetica, la coltivazione del mais, da granella o per la produzione di insilato, rappresenta una percentuale che va dal 40% al 75% per le superfici di primo raccolto e del 90-100% per le superfici in secondo raccolto – spiega Chiara Dossi, presidente della sezione cereali alimentari di Confagricoltura Veneto e titolare di un’azienda prevalentemente cerealicola ad Adria, in provincia di Rovigo -.
AGRICOLTORI IN PROTESTA. A MESTRE IL GRIDO D'ALLARME DELLA CATEGORIA Contro la guerra che affossa anche l’economia sono scesi in piazza migliaia di agricoltori e pescatori che non riescono più a coprire i costi per il balzo dei beni energetici che si trasferisce a valanga sui bilanci delle aziende. Se il caro petrolio spinto dall’invasione dell’Ucraina costringe le barche a rimanere in banchina e ferma i trattori, le ritorsioni della Russia colpiscono i mezzi di produzione, a partire dai concimi, obbligando i coltivatori a tagliare i raccolti mentre sanzioni ed embarghi bloccano i commerci, sconvolgono i mercati e favoriscono le speculazioni. Una situazione drammatica che oltre alla grave perdita di vite umane mette anche a rischio la stabilità mondiale e in Italia il futuro di centinaia di migliaia di lavoratori che garantiscono le forniture di prodotti agricoli, alimentari e della pesca al Paese Per sensibilizzare il Governo e l’opinione pubblica sulla crisi economica e per dire NO all’escalation di violenza ai danni dell’Ucraina allevatori, agricoltori e pescatori con i loro prodotti, trattori e animali al seguito hanno manifestato lo scorso 25 febbraio a Mestre. Insieme ai produttori il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, con assessori e consiglieri regionali, i Sindaci del territorio, i rappresentanti delle istituzioni, Onorevoli e Deputati, per salvare l’agroalimentare Made in Italy e difendere l’economia ed il lavoro.
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