23.01.2024
Oltre un milione e 300 mila euro. Era questo quanto la Parrocchia della Beata Vergine Maria di Rossano Veneto, pretendeva di vedere pagato dall'amministrazione comunale per il ritardo nella conclusione dei lavori della nuova piazza, stando ad una polizza fidejussoria firmata dalle due parti. Una pretesa su cui si è espresso il Tribunale di Vicenza dando ragione al comune del sindaco Marco Zonta che dunque non dovrà pagare la somma richiesta e neppure le spese legali che saranno a carico ...della parrocchia.
Ovvero il rifacimento della piazza e degli ex locali della canonica e dell'asilo che attendono ancora di essere completati con l'installazione degli impianti interni. Per questo l'amministrazione chiede alla parrocchia di deporre l'ascia di guerra e pensare al bene comune.
Bassano Notizie del 23.01.2024 TG Completo
CALCIO. TENTA L'INVASIONE DI CAMPO: DENUNCIA E DASPO PER UN TIFOSO Nel tumultuoso finale di Bassano-Campodarsego, furioso come i giocatori di casa che si son visti sventolare tre cartellini rossi uno di seguito all’altro, è sceso dalla tribuna e ha aperto il cancello che dà direttamente sul terreno del Mercante. L’invasore è stato bloccato da dirigenti e atleti sulla pista del velodromo e fatto allontanare, ma la scena non è sfuggita ai poliziotti, che hanno subito avviato le ricerche del tifoso. Gli agenti hanno rintracciato il cinquantenne fuori dallo stadio, vestito in maniera un po’ diversa: verosimilmente, si era cambiato per rendere più difficoltoso il suo riconoscimento. L’uomo è stato accompagnato in Commissariato e denunciato. Nei suoi confronti il Questore ha avviato le procedure per il Daspo, il divieto di accesso alle manifestazioni sportive. Mano pesante anche del giudice sportivo sui giocatori espulsi: Zuin è stato squalificato per cinque turni, Forte e Marchiori per una giornata a testa. 1300 euro di multa alla società, che farà ricorso.
BASSANO. CENTRI ANTIVIOLENZA A RISCHIO: "NORME TROPPO RIGIDE" La rete antiviolenza veneta è in pericolo. Centri di accoglienza e case rifugio per donne e minori rischiano in larga parte la chiusura, sotto la scure dei requisiti minimi dell’intesa Stato-Regioni datata 2022: criteri rigidi e onerosi, come l’obbligo di un numero telefonico attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette. La nuova normativa, in teoria, scatterà a marzo: il tempo stringe e la consigliera regionale Chiara Luisetto incalza l’assessore Manuela Lanzarin, già al lavoro per trovare una soluzione. Il tema è sul tavolo dell’Osservatorio nazionale sulla violenza di genere.
VILLA DEL CONTE. FLEXIMAN TORNA IN AZIONE, LA FIRMA IN UN CARTELLO Fleximan, l’inafferrabile, per il momento, “giustiziere” degli autovelox in Veneto arriva anche in Lombardia abbattendo in provincia di Bergamo un palo dell’autovelox fisso lungo una statale. Quindici ad oggi gli assalti messi a segno nella nostra regione. In principio fu Cadoneghe ottobre 2023, dove l’autovelox venne fato addirittura saltare da lì poi un’escalation, l’ultimo in ordine di tempo la scorsa notte a Villa del Conte lungo la strada del Piovego. Accanto al palo abbattuto anche un cartello “Fleximan sta arrivando”. Le forze dell’ordine dai carabinieri alla polizia locale gli stanno dando la caccia, visionando le immagini delle telecamere di videosorveglianza a caccia di auto sospette e non si esclude che la mano a colpire sia più di una, lo stesso assessore regionale alla sicurezza Corazzari parla di emulazione.
BASSANO. SICUREZZA E ANTENNE, SAN VITO TIENE ALTA LA GUARDIA Fari puntati, è proprio il caso di dirlo, sul potenziamento della pubblica illuminazione e sul tema sicurezza, finito sotto i riflettori con l’ondata di furti di cui è rimasto vittima pure il presidente Stefano Monegato. Ma l’assemblea degli abitanti di San Vito ha voluto far luce anche sul nuovo piano antenne, che ha portato una torre alta 30 metri nel cuore del quartiere più popoloso di Bassano. Gli studi scientifici, per ora, sono abbastanza concordi: mette più a rischio la salute un cellulare in tasca che un ripetitore davanti a casa. Ma alle rassicurazioni del Comune il consiglio di quartiere vuole aggiungere garanzie in più sulla questione.
BASSANO. TEMPIO OSSARIO, SERVONO PIU' FONDI: PARROCCHIA DECISA A CEDERLO Che qualcosa, finalmente, si stesse muovendo lo si era capito lo scorso dicembre quando, su richiesta della senatrice Mara Bizzotto, il Governo aveva inserito nella sua manovra di bilancio 400 mila euro per la sistemazione del Tempio Ossario. Oggi un altro piccolo passo avanti per la riapertura del monumento che conserva le spoglie di oltre 5000 soldati, è stato fatto con il sopralluogo di due referenti della struttura di missione di Onor Caduti con le quali si è compreso come la somma necessaria per il restauro sia nettamente superiore ai fondi stanziati. Il primo sarà un'attenta analisi dello stato in cui versa il Tempio, da cui partire per progettare l'intervento e stimarne i costi. Prima però bisognerà sciogliere un altro grande tema, quello della proprietà, attualmente in capo alla Parrocchia di Santa Maria in Colle.
ROSSANO VENETO. BATTAGLIA LEGALE SULLA PIAZZA, ROUND AL COMUNE Oltre un milione e 300 mila euro. Era questo quanto la Parrocchia della Beata Vergine Maria di Rossano Veneto, pretendeva di vedere pagato dall'amministrazione comunale per il ritardo nella conclusione dei lavori della nuova piazza, stando ad una polizza fidejussoria firmata dalle due parti. Una pretesa su cui si è espresso il Tribunale di Vicenza dando ragione al comune del sindaco Marco Zonta che dunque non dovrà pagare la somma richiesta e neppure le spese legali che saranno a carico della parrocchia. Ovvero il rifacimento della piazza e degli ex locali della canonica e dell'asilo che attendono ancora di essere completati con l'installazione degli impianti interni. Per questo l'amministrazione chiede alla parrocchia di deporre l'ascia di guerra e pensare al bene comune.
PIEVE DEL GRAPPA. OMICIDIO NEL BOSCO, ESEGUITA L'AUTOPSIA: SI SEGUE LA PISTA PASSIONALE Resta ancora senza una risposta l'uccisione di Bledar Dedjia il 39enne albanese residente a Casella D'Asolo, padre di due figli, trovato senza vita domenica mattina in un boschetto di via Colli a Pieve del Grappa, nell'ex frazione di Paderno. Gli inquirenti indagano su tutti i fronti anche se quella del delitto passionale sembra oggi l'ipotesi più plausibile. Di certo non si è trattata di una rapina come conferma il ritrovamento nel cruscotto della sua auto del portamonete e del telefonino. Proprio le ultime chiamate e i messaggi WhatsApp ricevuti ed inviati da Dedjia, sono sotto la lente degli inquirenti. Si cerca di capire con chi il cittadino albanese avesse l'incontro poi risultatogli fatale. Alla moglie, ascoltata per ore dopo il ritrovamento del cadavere, Bledar aveva riferito di doversi trovare con alcuni amici dopo il lavoro all'Antica Abbazia di Semonzo. Alla cognata, con cui ha scambiato alcune parole al telefono attorno alle 16,15 era parso tranquillo e sereno come sempre. Proprio loro, i familiari di Bledar, oggi restano chiusi nel dolore mentre si moltiplicano le manifestazione di vicinanza nei confronti della moglie Fatbardha e ai due figli di appena 2 e 9 anni. Qualche elemento utile alle indagini potrebbe arrivare dall'autopsia sul corpo del 39enne effettuata in giornata dall'anatomopatologo Alberto Furlanetto. Molteplici le coltellate inferte all'uomo, colpito con una ferocia al capo, alle braccia prova che l'uomo ha tentato in ogni modo di difendersi dal suo aguzzino e al torace come quella al polmone che ne ha causato la morte. Stando alle prime analisi effettuate sul corpo, Bledar Dedjia sarebbe stato ucciso già nel pomeriggio di sabato, tra le 16,30 e le 19,30. Chi e perchè l'abbia fatto resta ancora un mistero.
VALBRENTA. STRADA RIAPERTA A TUTTI DI NOTTE, DI GIORNO SOLO AI CONFINANTI I residenti di Solagna, Pove ed Enego oltre a quelli di Grigno ed Arsiè possono finalmente tirare un sospiro di sollievo. Presto potranno tornare ad attraversare la Valbrenta senza dover intraprendere lunghi viaggi sulla feltrina. E' infatti, questa una delle principali decisioni presa nell'incontro tra gli amministratori del bassanese all'indomani del vertice in Prefettura che aveva stabilito la necessità di rimodulare l'ordinanza firmata dal sindaco Ferazzoli. Ma uno spiraglio è stato aperto anche per i lavoratori residenti in tutti gli altri comuni dell'Unione Montana del Bassanese e della Comunità trentina di Valle. Anche per loro è prevista una deroga, purché lo spostamento sia giustificato e motivato. Un compromesso, quello individuato oggi che soddisfa le richieste di tutto il territorio, Pove inclusa, Comune che per primo aveva contestato l'ordinanza firmata da Ferazzoli.
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