24.08.2023
Ancora poche ore. Ancora un’ultima notte nella piccola stanza di un appartamento in quartiere San Marco, dove dividono un unico letto offerto da una connazionale, poi Olena e la sua anziana madre Lydia, finiranno in mezzo a una strada. Le ucraine sono fuggite dal conflitto, la loro casa è stata rasa al suolo dai primi bombardamenti, e nella città da cui provengono le bombe cadono ancora. Dal loro arrivo in Veneto si sono spostate spesso, prima nel Padovano, poi nel ...Trevigiano, e infine a Bassano inseguendo alloggi temporanei. Ma adesso non trovano più nessuno che possa aiutarle, nonostante le decine di richieste fatte nelle ultime settimane. Mamma Lydia, 82 anni, bisognosa di cure mediche, prima di arrivare in Italia, ha vissuto i primi cruenti momenti della guerra rinchiusa in cantina. Di notte si veglia ancora terrorizzata.
Da domani mattina Olena e Lydia saranno in mezzo a una strada, quello che lanciano è l’ultimo disperato appello per chiedere aiuto.
Bassano Notizie del 24.08.2023 TG Completo
BLACK OUT QUOTIDIANO: “NON SI PUO’ MORIRE DI CALDO” 12 famiglie e 2 aziende agricole da luglio senza corrente elettrica. Nelle giornate più calde quando arrivano le 19 la domanda di corrente è troppo elevata e la cabina non regge. I residenti rimangono al buio, senza climatizzatori, senza ventilatori per i 700 capi di bestiame e senza la possibilità di mantenere freddo il latte munto in giornata. Ma a soffrire di più è Teresa Maria Barbiero, compirà 98 anni a dicembre, costretta a letto. Oltre a Teresa Maria è mezza via Bosella a Schiavon a soffrire. Da quando inizia l’agonia alle 19 bisogna aspettare almeno 3 ore prima che i tecnici intervengano e ripristino la corrente elettrica. L’azienda agricola Aurora ha circa 500 bestie. In questi giorni sono necessari i ventilatori affinchè le mucche non soffrano. Si sono attrezzati con un piccolo generatore, ma non copre il consumo di tutta l’azienda. Pagano migliaia di euro ogni mese di bolletta elettrica e si ritrovano quasi ogni giorno senza corrente. La situazione è diventata insostenibile, ormai i residenti sono esasperati. Hanno chiesto aiuto al comune, ma per il momento il problema non è stato risolto.
CALDO E AFA: NUOVO RECORD A ROSA', SUPERATI I 38 GRADI L'anticiclone africano ha le ore contate. Pochi giorni e questa nuova ondata di cado sahariano lascerà il passo al ciclone nord europeo che da domenica dovrebbe portare un brusco calo termico sul nostro territorio con temperature in calo anche di 15-20°C. Tra sabato e domenica i temporali, già in arrivo tra oggi e domani in montagna, potranno interessare anche pianure e litorali A preoccupare è la violenza con cui potrebbero colpire il nostro territorio: a causa dei contrasti termici elevati, si prevedono fenomeni di forte intensità con possibilità di grandinate e folate di vento. Prima però ci attendono ancora un paio di giorni di sofferenza con termomentri sempre vicini ai 40 gradi di giorno e ai 30 di notte e tassi di umidità quasi insopportabili. Il record, ancora una volta, si è registrato nella centralina di Rosà che nelle scorse ore ha superato quota 38 gradi.
DRAGO DI VAIA, GIA' RACCOLTI 22MILA EURO PER RICOSTRUIRLO La Procura di Trento ha aperto un fasciolo per incendio doloso sul rogo che martedì notte ha devastato il drago di Vaia realizzato dall'artista altopianese Marco Martalar sulle vette di Lavarone. Un atto dovuto, ma necessario per provare ad individuare l'autore di un gesto che al momento non trova alcuna spiegazione. Sul caso stanno indagando i carabinieri di Lavarone, che stanno analizzando le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti nelle strade sottostanti la frazione di Magrè. Intanto già ieri è partita la gara di solidarietà per raccogliere i fondi necessari alla ricostrizione dell'opera simbolo della rinascita della montagna devastata dalla tempesta del 2018. Oltre 22mila euro quanto raccolto in poche ore sulla piattaforma Gofoundme. A lanciare la sottoscrizione è stato lo stesso sindaco di Lavarone Isacco Corradi, già presidente dell'associazione che aveva finanziato la costruzione dell'opera in legno. Il giorno dopo aver visto andare letteralmente in fumo la sua opera. Marco Martalar si dice quasi stupito dell'affetto dimostrato da tutti nei confronti del drago e promette di non lasciarsi abbattere da quanto accaduto
PONTE DELLA VITTORIA, LUNEDI' IL VIA ALLE ASFALTATURE Eccome come appariva questa mattina il ponte della vittoria, il ponte nuovo per i bassanesi. Ormai completata l'opera di sistemazione del piano di calpestio, gli operai hanno steso uno strato di guaina, in attesa dell'asfaltatura vera e propria in programma per la prossima settimana. Inizialmente, come stabilito, il ponte verrà riaperto in un unico senso di marcia. Al momento, però, non è ancora stato stabilito quale. Intanto, a pochi chilometri di distanza proseguono a pieno ritmo anche i lavori per la rotatoria di Tre Ponti
LUTTO NELLA CULTURA: E' MORTO GIAMBERTO PETOELLO Si è spento questa notte all'età di 84 anni, a causa di un improvviso malore, il professor Giamberto Petoello, uno dei maggiori esponenti del mondo culturale bassanese. Nato a Merano ma bassanese a tutti gli effetti da oltre mezzo secolo, docente al Liceo Da Ponte, Petoello, tra gli anni 80 e 90 ha ricoperto anche il ruolo di consigliere comunale e della Provincia. Fine oratore e scrittore avvincente, nel 2016 fu insignito del Premio Cultura assegnatogli dall'allora sindaco Riccardo Poletto.
MAROSTICA CAPOFILA DELLA PROTEZIONE CIVILE IN EUROPA Antincendio, rischio idrogeologico, monitoraggio fluviale e lavori in quota. Sono le attività in cui si stanno esercitando i 16 giovani provenienti da tutta Europa che partecipano al progetto europeo Leap. Loro arrivano dalla Grecia, dal Portogallo, dalla Spagna, dalla Croazia. Slovacchia, Germania. Romania e Ucraina. Tutto ciò che i ragazzi imparano a Marostica verrà poi portato nel loro paese d’origine.
UCRAINE IN FUGA DALLA GUERRA, DA DOMANI IN MEZZO A UNA STRADA Ancora poche ore. Ancora un’ultima notte nella piccola stanza di un appartamento in quartiere San Marco, dove dividono un unico letto offerto da una connazionale, poi Olena e la sua anziana madre Lydia, finiranno in mezzo a una strada. Le ucraine sono fuggite dal conflitto, la loro casa è stata rasa al suolo dai primi bombardamenti, e nella città da cui provengono le bombe cadono ancora. Dal loro arrivo in Veneto si sono spostate spesso, prima nel Padovano, poi nel Trevigiano, e infine a Bassano inseguendo alloggi temporanei. Ma adesso non trovano più nessuno che possa aiutarle, nonostante le decine di richieste fatte nelle ultime settimane. Mamma Lydia, 82 anni, bisognosa di cure mediche, prima di arrivare in Italia, ha vissuto i primi cruenti momenti della guerra rinchiusa in cantina. Di notte si veglia ancora terrorizzata. Da domani mattina Olena e Lydia saranno in mezzo a una strada, quello che lanciano è l’ultimo disperato appello per chiedere aiuto.
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