29.07.2023
Uno schiaffo alle imprese e alla gente che lavora, proprio mentre la produzione industriale vicentina va sotto zero dopo nove trimestri consecutivi di rialzi. Meno 3,79 per cento nel terzo trimestre 2023 rispetto a un anno fa. La curva recessiva è iniziata, l’inflazione incombe sul potere di spesa delle famiglie, i tassi galoppano: incredibile che, in un quadro così preoccupante, a Bassano «gli investitori esteri e pure quelli del territorio vengano scacciati da gruppi ideologizzati, con una visione ancor meno ...che provinciale».
È la severa e allarmata analisi di Laura Dalla Vecchia, presidente di Confindustria Vicenza, dopo il voto che, assieme al trasloco del polo della ditta Pengo, ha bocciato l’ampliamento di Baxi. Stop ai nuovi spazi per realizzare pompe di calore e sistemi ibridi, proprio quando bisognerebbe incentivare ricerca e tecnologie del futuro per invertire il trend congiunturale negativo. Investimenti viceversa dirottati oltreconfine da scelte che Dalla Vecchia definisce irresponsabili: il primo passo verso il possibile licenziamento di centinaia di persone e la chiusura dello storico sito industriale. Non è la prima volta che capita a Bassano: dieci anni fa l’americana Alps South dovette rinunciare a uno stabilimento da 400 posti di lavoro.
Il consiglio comunale, osserva Dalla Vecchia, ha sentenziato che rappresenta una città anti-impresa. Una città che manda all’aria i progetti di chi porta lavoro di qualità, tecnologie, attrattività per i giovani, stabilità: una multinazionale che investe milioni di euro nel territorio, di sicuro non delocalizza il giorno dopo. L’auspicato tribunale pedemontano, un domani, rischia di trovarsi un’area svuotata di aziende e lavoratori. Da Confindustria, un estremo appello per lo scatto d’orgoglio e di lucidità mancato finora: «C’è da muoversi affinché la questione non si chiuda così, e con grande rapidità anche, per il bene di tutti».
Bassano Notizie del 29.07.2023 TG Completo
ROMANO D'EZZELINO. OLTRE MILLE GIOVANI AL LAVORO PER IL BENE COMUNE 1.112 giovani partecipanti e 122 squadre. È il numero dei giovani impegnati nell'edizione 2023 del progetto “Ci sto? Affare fatica”. Confermati i 16 Comuni coinvolti nel Bassanese. I ragazzi erano accompagnati dai tutor durante le attività. Hanno progettato e realizzato dei murales, ridipinto panchine e staccionate. Si sono presi cura del bene comune A ciascun giovane partecipante è stato consegnato un buono fatica di 50 euro.
BASSANO. DOPO IL NO A BAXI RACCOLTA FIRME PER I LAVORATORI Da cittadini, quartieri, sindacato arriva un appello alla politica. Ora si pensi a tutelare i lavoratori che rischiano il posto. Dopo il no del consiglio comunale all’ampliamento di Baxi, Bassano si sveglia scossa e preoccupata. A pesare ora sono quei 700 posti a rischio in azienda, 2mila lavoratori che potrebbero perdere il posto contando tutto l’indotto. I quartieri di San Marco e Ca’ Baroncello non prendono posizione in merito al voto espresso in consiglio, guardano preoccupati al futuro dei loro cittadini, molti dei quali sono dei lavoratori della Baxi. Il risultato del voto è destinato a scuotere l’intero stabilimento Baxi di Bassano secondo la Cisl, e ora preoccupa i lavoratori. Il voto in consiglio è stato polarizzato su due posizioni – continua il sindacato in un comunicato - da una parte l’ambiente e dall’altra i lavoratori, ma alla politica non era stato chiesto questo.
ASIAGO. AEREO SI SCHIANTA, MIRACOLATI PILOTA E PASSEGGERO Un errore in fase di atterraggio, il tentativo di riprendere quota, una virata stretta per evitare gli alberi della collina, il biposto che perde portanza e si schianta al suolo, verso mezzogiorno, in un prato a circa 500 metri dall’aeroporto Romeo Sartori. È la dinamica del pauroso incidente che poteva costare la vita a due imprenditori altoatesini, decollati in mattinata da Bolzano a bordo di un Tecnam P2002. A estrarre i feriti dai rottami del velivolo, sono accorsi alle pendici del Gastagh i vigili del fuoco del distaccamento di Asiago. Il pilota, un commerciante cinquantenne di Brunico, è stato intubato dai sanitari del 118 e trasferito subito in elicottero al San Bortolo di Vicenza: ha riportato un trauma cranico e varie fratture alle gambe ma non sarebbe in pericolo di vita. Meno grave il passeggero, un artigiano di 59 anni condotto in ambulanza all’ospedale di Asiago. Su ordine della Procura, i carabinieri hanno messo sotto sequestro i resti dell’aereo e l’area dell’impatto. L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha aperto un’inchiesta e inviato un ispettore per un sopralluogo.
BASSANO. LA POLITICA CONTRO LE IMPRESE: "UNO SCHIAFFO AI LAVORATORI" Uno schiaffo alle imprese e alla gente che lavora, proprio mentre la produzione industriale vicentina va sotto zero dopo nove trimestri consecutivi di rialzi. Meno 3,79 per cento nel terzo trimestre 2023 rispetto a un anno fa. La curva recessiva è iniziata, l’inflazione incombe sul potere di spesa delle famiglie, i tassi galoppano: incredibile che, in un quadro così preoccupante, a Bassano «gli investitori esteri e pure quelli del territorio vengano scacciati da gruppi ideologizzati, con una visione ancor meno che provinciale». È la severa e allarmata analisi di Laura Dalla Vecchia, presidente di Confindustria Vicenza, dopo il voto che, assieme al trasloco del polo della ditta Pengo, ha bocciato l’ampliamento di Baxi. Stop ai nuovi spazi per realizzare pompe di calore e sistemi ibridi, proprio quando bisognerebbe incentivare ricerca e tecnologie del futuro per invertire il trend congiunturale negativo. Investimenti viceversa dirottati oltreconfine da scelte che Dalla Vecchia definisce irresponsabili: il primo passo verso il possibile licenziamento di centinaia di persone e la chiusura dello storico sito industriale. Non è la prima volta che capita a Bassano: dieci anni fa l’americana Alps South dovette rinunciare a uno stabilimento da 400 posti di lavoro. Il consiglio comunale, osserva Dalla Vecchia, ha sentenziato che rappresenta una città anti-impresa. Una città che manda all’aria i progetti di chi porta lavoro di qualità, tecnologie, attrattività per i giovani, stabilità: una multinazionale che investe milioni di euro nel territorio, di sicuro non delocalizza il giorno dopo. L’auspicato tribunale pedemontano, un domani, rischia di trovarsi un’area svuotata di aziende e lavoratori. Da Confindustria, un estremo appello per lo scatto d’orgoglio e di lucidità mancato finora: «C’è da muoversi affinché la questione non si chiuda così, e con grande rapidità anche, per il bene di tutti».
IL CASO. DIGA DEL VANOI, SCOPPIA LA GUERRA TRA SINDACI Da una parte i sindaci di 53 comuni di Bassanese e Alta Padovana, quelli afferenti al Consorzio di Bonifica Brenta, decisi a portare nei loro consigli comunali ordini del giorno a sostegno della realizzazione della diga del Vanoi. Dall'altra i sindaci bellunesi, Sovramonte e Lamon su tutti, che minacciano di mandare in tilt la viabilità tra Feltrino e Primiero con vere e proprie azioni di protesta. La ragione dello scontro? La storica questione della diga del Vanoi che dopo decenni di attesa potrebbe arrivare presto alla sua progettazione definitiva e che se nel bassanese rappresenterebbe una preziosa risorsa contro i momenti di siccità, per i bellunesi, così come per quelli trentini, appare piuttosto come una minaccia. «Non parliamo di una dighetta - commenta il primo cittadino di Sovramonte, Federico Dalla Torre - ma di milioni di metri cubi di acqua sulle nostre teste». Per contro, però, nel Bassanese e in Alta Padovana i sindaci ribadiscono la necessità di un nuovo bacino tanto che sono già numerosi i comuni che nelle scorse settimane hanno approvato in consiglio un ordine del giorno a favore dell'opera, come proposto dal sindaco di Pozzoleone Edoardo Tomasetto. Oltre a Pozzoleone, l'ordine del giorno a favore della diga è già stato approvato a Bassano, Romano d'Ezzelino e Pianezze e presto arriverà anche negli altri consigli comunali del territorio a dimostrazione che la resistenza di bellunese e trentino non sembra spaventare troppo i sindaci.
BASSANO. SIMULA UN FURTO E SPILLA 4500 EURO A UN CLIENTE Ha simulato il furto del bancomat di un cliente e gli ha prelevato 4500 euro dal conto corrente, a saldo, racconta, di un presunto credito per lavori di ristrutturazione mai pagati. È il piano architettato da un 28enne bassanese, a suo dire per rivalersi di 3000 euro mai ricevuti. Sotto falso nome ha denunciato il furto del portafoglio della persona che gli doveva i soldi e si è presentato in due filiali di una banca, a Vicenza. Lì è riuscito a farsi consegnare dagli sportellisti rispettivamente 2500 e 2000 euro. La vittima se ne è accorta dai messaggi ricevuti via cellulare e ha avvisato l’istituto di credito. Così quando il giovane si è ripresentato in agenzia, il direttore ha chiamato subito i poliziotti. Condotto e interrogato in Questura, il 28enne si è contraddetto più volte, fino a confessare tutto. Già in passato era finito nei guai per insolvenza fraudolenta. Ora è stato denunciato per truffa, simulazione di reato, sostituzione di persona e false attestazioni. Nei suoi confronti il Questore ha emesso un foglio di via da Vicenza per i prossimi tre anni.
BASSANO. LA POLITICA CONTRO LE IMPRESE: “SCHIAFFO AI LAVORATORI” Produzione industriale vicentina in calo dopo nove trimestri di crescita: una spia d’allarme. Per ripartire subito, spiega la presidente di Confindustria Laura Dalla Vecchia, bisogna investire in ricerca e tecnologie. Il no all’ampliamento di Baxi a Bassano va invece nella direzione opposta: «La politica fa diventare questo territorio anti-industriale»
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