24.07.2023
Non riesce a trattenere le lacrime, Lorena Campagnolo, mostrando quel che rimane del seminterrato della sua abitazione. Cioè nulla. «I miei stampi, la macchina, le mie ricette, tutto ciò che a fatica mi ero presa a pezzi per aprire il mio laboratorio di pasticceria», descrive l’estetista con la passione per la cucina, come si autodefinisce su Facebook.
Un sogno in fumo: a ridurlo in cenere, il rogo che ha devastato questa villetta di via Soprachiesa, a Mure di Colceresa. Qui ...Lorena, originaria di Marostica, si è trasferita da pochi anni assieme al marito Gianluca Meligrana e alle due figlie. E da qui, i vicini, verso le 22.30, hanno sentito gridare aiuto. Un cortocircuito elettrico, la probabile causa dell’incendio che ha distrutto l’Audi in garage e lo scantinato intero. I pompieri accorsi con tre mezzi da Bassano e Vicenza hanno lavorato più di tre ore per domare le fiamme e mettere in sicurezza l’edificio, mentre una vicina dava ospitalità alle bambine, poi accolte a casa dei nonni, sotto choc ma fortunatamente illese come i genitori.
Il fumo ha danneggiato quel che non si è divorato il fuoco. «Là sarebbe nata la ghiottoneria di Lorena», svela ancora la donna, che aggiunge: «Non abbiamo più nulla, però stiamo bene e nella tragedia ho salvato anche tutti i miei animali». Ricominciare sarà dura, ma un punto di partenza c’è: l’affetto e il calore di chi, in varie forme, sta testimoniando solidarietà e vicinanza alla famiglia Meligrana.
Bassano Notizie del 24.07.2023 TG Completo
COLCERESA. VILLETTA IN FIAMME A MURE: “ABBIAMO PERSO TUTTO” Non riesce a trattenere le lacrime, Lorena Campagnolo, mostrando quel che rimane del seminterrato della sua abitazione. Cioè nulla. «I miei stampi, la macchina, le mie ricette, tutto ciò che a fatica mi ero presa a pezzi per aprire il mio laboratorio di pasticceria», descrive l’estetista con la passione per la cucina, come si autodefinisce su Facebook. Un sogno in fumo: a ridurlo in cenere, il rogo che ha devastato questa villetta di via Soprachiesa, a Mure di Colceresa. Qui Lorena, originaria di Marostica, si è trasferita da pochi anni assieme al marito Gianluca Meligrana e alle due figlie. E da qui, i vicini, verso le 22.30, hanno sentito gridare aiuto. Un cortocircuito elettrico, la probabile causa dell’incendio che ha distrutto l’Audi in garage e lo scantinato intero. I pompieri accorsi con tre mezzi da Bassano e Vicenza hanno lavorato più di tre ore per domare le fiamme e mettere in sicurezza l’edificio, mentre una vicina dava ospitalità alle bambine, poi accolte a casa dei nonni, sotto choc ma fortunatamente illese come i genitori. Il fumo ha danneggiato quel che non si è divorato il fuoco. «Là sarebbe nata la ghiottoneria di Lorena», svela ancora la donna, che aggiunge: «Non abbiamo più nulla, però stiamo bene e nella tragedia ho salvato anche tutti i miei animali». Ricominciare sarà dura, ma un punto di partenza c’è: l’affetto e il calore di chi, in varie forme, sta testimoniando solidarietà e vicinanza alla famiglia Meligrana.
CICLISMO. LA BASSANO-MONTE GRAPPA PARLA COLOMBIANO In Cima Grappa torna a sventolare bandiera colombiana, nove anni dopo il successo di Nairo Quintana nella cronoscalata che consegnò al sudamericano il Giro d’Italia 2014. Precedente benaugurante per il connazionale Cristian Rico Lemus, trionfatore solitario nell’edizione numero 80 della classicissima per Under 23 targata Veloce Club Bassano. Un progressivo, inarrestabile allungo nei 27 chilometri della salita, dopo la passerella iniziale in pianura. L’outsider del team Colombia Deporte ha salutato via via i compagni di fuga. Un minuto e 19 secondi il distacco inflitto al ceko Novak, che ha regolato il brianzolo Galimberti nella volata per il secondo posto. A premiare Lemus sul podio, anche una medaglia d’oro dell’ex campione Gilberto Simoni, vincitore qui nel 1991. Una festa dello sport su cui ha pesato la notizia del tragico incidente costato la vita a Jacopo Venzo. Per lui, un minuto di raccoglimento prima del via e i pensieri di tutti a fine gara.
VALBRENTA. PALIO DELLE ZATTERE, TRIONFO BIS PER CONTRADA TORRE Per la seconda volta nella sua storia la contrada della Torre conquista il Palio delle Zattere di Valstagna. Un evento che, giunto alla sua 37^ edizione, ha saputo ancora una volta condensare tradizione, rivalità, orgoglio ma soprattutto tanto amore per il proprio territorio. Davanti a tutti fin dalle prime pagaiate, la Torre, la contrada + piccola, è stata brava a tenere la testa della gara nonostante un tentativo di sorpasso di oliero poi rispedito al mittente dagli zattieri della torre che sono tornati sul gradino + alto del podio a due anni di distanza dalla loro prima vittoria. Tantissimi, lungo Brenta, gli spettatori accorsi per assistere allo spettacolo che ha visto ancora una volta sfidarsi le nove contrade di Valstagna lungo un percorso fluviale di 3 km da San Gaetano, “San Ghitan”, al ponte di Rialto. E prima della gara in acqua l'immancabile sfilata con la partecipazione degli Sbandieratori di Feltre e del gruppo Emigranti. Ancora una volta, insomma, gli sforzi della Pro Loco sono stati ricompensati
LA TRAGEDIA. JACOPO, NIENTE AUTOPSIA: AL PALASPORT L’ADDIO AL CICLISTA Potrebbe rientrare in Italia già nelle prossime ore la salma di Jacopo Venzo il giovanissimo ciclista di Cartigliano deceduto lo scorso venerdì durante la prima tappa di una corsa in Austria. Il giovane di appena 17 anni, studente del liceo artistico di Nove, ha perso il controllo della sua bicicletta durante una discesa finendo per sbattere violentemente il capo senza più riprendersi. La famiglia, in accordo con la magistratura austriaca, ha scelto di non effettuare l'autopsia sul corpo del ragazzo, escludendo così di fatto qualunque altra causa per la morte di Jacopo se non quella di un tragico incidente. Una scelta condivisa anche dal direttore sportivo della “Campana Imballaggi Geo&Tex Trentino”, la squadra di Jacopo. Un ragazzo per bene, educato, pronto a spendersi per i compagni e a gioire anche per i loro successi. Così Comacchio ricorda Jacopo Venzo il cui funerale potrebbe essere celebrato già mercoledì o giovedì quasi certamente, in uno spazio sportivo, il campo da calcio del paese e o in un palasport. Tra le ipotesi più probabili la CMP arena di Bassano che solo pochi mesi fa aveva ospitato l'ultimo saluto ad un altro giovanissimo atleta, Tommaso Fabris, scomparso per una meningite fulminante. Intanto due comunità, quella di Nove e quella di Cartigliano, si sono strette attorno alla famiglia del ragazzo, come il mondo del ciclismo dal quale fin da primo momento stanno arrivando messaggi di solidarietà e vicinanza. Nelle scorse ore, la madre di Gino Mäder ciclista 26enne morto 5 settimane fa al Tour de Suisse, ha scritto un messaggio a mamma Jessica:“ Cara famiglia Venzo non ci conosciamo eppure ci unisce così tanto. Nessuna parola può esprimere il dolore che sentiamo ma voglio farvi sapere che mi sento vicina a voi”. Domani sera, alle 20.30 in chiesa a Nove, è previsto un momento per ricordare Jacopo. Ci saranno i suoi amici e i suoi compagni di squadra, sconvolti dalla tragedia che, dopo aver cancellato la partecipazione al Giro del Veneto del prossimo fine settimana, ora sono chiamati ad affrontare la sfida più difficile.
BASSANO. IL MALTEMPO NON DA' TREGUA, NUBIFRAGIO E NUOVA ALLERTA È di nuovo allerta meteo nel Bassanese. Per le prossime ore e fino alla mezzanotte di mercoledì la Regione ha diramato un allarme arancione per possibili fenomeni intensi nelle zone montane e premontane: vento e grandine anche di grandi dimensioni potrebbero dunque tornare a sconvolgere il nostro territorio già devastato meno di una settimana fa. Già nel pomeriggio, poco dopo le 16 un violento acquazzone, in pochi minuti ha inondato il bassanese scatenando il panico tra quanti, specie nella zona di Tezze sul Brenta, si trovano ancora alle prese con i danni provocati ai tetti e alle coperture dal ghiaccio dello scorso mercoledì che hanno resi necessari già i primi interventi dei vigili del fuoco per mettere in sicurezza alcuni coppi pericolanti. Ma il peggio stando alle previsioni e guardando anche a quanto accaduto nelle scorse ore in Lombardia flagellata da bombe d'acqua e trombe d'aria, potrebbe arrivare nel corso della notte quando sono previsti forti temporali. Temporali violenti ed improvvisi che non risparmieranno nemmeno la giornata di domani.
IL CASO. PRIMO SUICIDIO ASSISTITO, GHELLER: "UNA SCELTA DA DIFENDERE" Gloria è morta. E lo ha fatto da persona e paziente libera. Si è auto iniettata il farmaco, messo a disposizione dall'Ulss. Se ne è andata alle 10.25 del 23 luglio, a 78 anni, nella sua casa, a fianco dei suoi cari. "La vita e bella, ma solo se siamo liberi. E io lo sono stata fino alla fine". L’ultimo messaggio di Gloria, nome di fantasia. Poche parole. Le stesse che disse appena ottenuto il via libera al suicidio assistito, un mese e mezzo fa. Secondo caso in Italia, il primo con il supporto dell’azienda sanitaria. Il suo personale testamento alla politica, perché faccia in fretta e riempia il vuoto normativo sul fine vita; poche importanti parole affidate all'associazione Luca Coscioni. Il Veneto è la prima regione in Italia ad aver raggiunto e depositato la soglia delle firme - settemila - necessaria per poter portare la proposta di legge regionale “ Liberi Subito” sul suicidio assistito in Consiglio. Aiuterà ad avere tempi brevi e piena assistenza. Veneto che per l’associazione è un modello da seguire. Paziente oncologica con una diagnosi che non le dava scampo, che le faceva soffrire pene indicibili. Il via libera a sei mesi dall’avvio dell’iter. Meno di due settimane fa aveva fatto appello alle istituzioni, a Zaia, per accelerare i tempi del rinnovo delle verifiche: le sue condizioni di salute stavano peggiorando. Prima di lei Stefano Gheller, vicentino affetto da distrofia muscolare, ha ottenuto il parere favorevole dell’azienda sanitaria numero sette e del comitato etico. Quattro casi in tutta Italia. «Hai ottenuto e fatto ciò che volevi ed è giusto così, una scelta difficile e totalmente personale che va sempre difesa, sostenuta e rispettata», scrive sui social Gheller. «Buon viaggio "Gloria", ovunque tu sia andata».
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