02.06.2023
Nella ricorrenza dei 38 anni dalla tragedia dell'Heysel caduta l'altro giorno, che nel 1985 costò la vita a Bruxelles a 39 tifosi juventini tra cui i bassanesi Mario Ronchi e Amedeo Spolaore, che poi erano semplici amici e appassionati, chiamarli tifosi era persino improprio, erano due sportivi nel senso più alto e nobile del termine, Ronchi addirittura era simpatizzante interista, la Polisportiva San Vito, per non dimenticare, ha allestito il tradizonale torneo riservato alla categoria Pulcini che ha visto scendere ...in campo negli impianti di via Col Moschin tante squadre di livello, dalla Juventus, al Verona, dalla Spal, al Padova al Vicenza e a tutte le formazioni del territorio. Nessun vincitore, qui conta soprattutto partecipare, ma la volontà degli organizzatori di ampliare sin dalla prossima edizione la rassegna raddoppiando le giornate di gara, da una a due, un intero wee-end. Ma specialmente il vero obiettivo del San Vito per l'anno che verrà è davvero encomiabile.
Bassano Notizie del 02.06.2023 TG Completo
BASSANO. STOP ALLE AUTO IN CENTRO, RESIDENTI E BARISTI ALLEATI Via Verci libera dal traffico e sgombra dalle auto. Complice la partenza del Trofeo De Gasperi di ciclismo, il sogno di una mattina di inizio giugno, per chi vorrebbe il centro storico di Bassano completamente pedonale. Ipotesi evocata dal consiglio di quartiere nell’assemblea che ha lanciato l’idea di una sperimentazione. Nella proposta di limitare al massimo il transito dei veicoli nel cuore della città, i residenti troverebbero buona parte dei baristi al loro fianco. Dietro i banconi dei locali, non mancano però i pareri opposti.
BASSANO. PREMIO "AQUE SLOSSE", IL CAMPIELLO DELLE POESIE DIALETTALI È l’autrice bellunese Eliana Olivotto, la vincitrice dell’edizione 2023 del concorso di poesia e satira in dialetto promosso dall’Accademia Aque Slosse di Bassano. In palio c’era il premio speciale al miglior libro in versi vernacolari di tutto il Triveneto: riconoscimento attribuito ogni cinque anni con le stesse modalità del Campiello. Cinque i finalisti che sono stati valutati da due giurie, una tecnica e l’altra popolare. A Casa Betania, nella cornice della tradizionale Festa delle Acque, è stato assegnato anche il Premio Gino Pistorello, riservato ai giovani fino ai 25 anni: un modo per tramandare alle nuove generazioni la passione per la lingua dei loro antenati.
CITTADELLA. DONA 40 MILA EURO ALL'OSPEDALE CHE LO HA SALVATO Dona 40mila euro all'ospedale che l'ha curato permettendogli di tornare a vivere una vita normale. Protagonista di questa splendida storia è il rosatese Giorgio Venezian, fondatore di un gruppo di 12 aziende, il cui fiore all’occhiello è Euromeccanica di Rosà, che costretto nei mesi scorsi a ricorrere alle cure ospedaliere nel nosocomio di Cittadella, ha voluto ringraziare medici ed infermieri staccando un assegno di 40 mila euro a favore delle sale operatorie di Chirurgia Generale, finalizzato all’acquisto di un’apparecchiatura 3D.
MAROSTICA. L’EX CAMPIONESSA SALVA LE CICLISTE IN FUGA DAI TALEBANI Arezo ha 18 anni, Zahra 19. Due cicliste in fuga, nella vita prima ancora che sulle strade, per inseguire una passione vietata alle donne nel loro paese d’origine. Le due giovani atlete sono tra le cinque arrivate in Veneto nell’agosto del 2021 grazie a Road to Equality, associazione fondata da Alessandra Cappellotto, l’ex campionessa iridata di Sarcedo. Un impegno premiato da Amnesty International e raccontato a Marostica al Rotary Bassano Castelli. Studio, lavoro e bici riempiono le giornate di Arezo e Zahra. Dall’Alto Vicentino inviano aiuti economici alle rispettive famiglie, che non vedono da due anni. Partecipare al Tour de France femminile è il sogno che inseguono, assieme alla speranza di tornare presto in un Afghanistan libero.
BASSANO. “BATTAGLIA BRAMEZZA”, ANCHE PRIMARI COINVOLTI Non solo politici e amministratori. Nella “Battaglia Bramezza”, come l'ha ribattezzata lo stesso Giovanni Jannacopulos, il patron di Reteveneta e Antenna Tre indagato per minacce e stalking nei confronti dello stesso direttore generale dell'Ulss 7 Pedemontana, compaiono anche i nomi di numerosi medici, in buona parte primari del San Bassiano. Con loro l'editore scambierebbe informazioni sull'andamento della struttura sanitaria bassanese e pianificherebbe gli attacchi al dirigente durante lunghe chiacchierate telefoniche o incontri privati. Uno di questi, avvenuto nell'abitazione di un imprenditore, avrebbe visto la presenza di cinque medici e di un ex parlamentare locale, incaricato di coinvolgere gli amministratori bassanesi nello scontro con il direttore generale che, come scopo ultimo, avrebbe avuto quello di convincere il Governo regionale a rimuovere Bramezza dalla direzione dell'Ulss 7. Una battaglia, quella inizialmente rivolta al solo direttore generale, allargata poi allo stesso Presidente Zaia, colpevole a dire dell'indagato di continuare a dar fiducia al suo manager. «Da domani sparo contro Zaia, lo faccio morire io», le parole pronunciate da Jannacopulos in una conversazione con un primario. Proprio i medici vedevano nella campagna mediatica denigratoria avviata dalle emittenti televisive un ottimo strumento per riuscire a liberarsi del direttore generale che non assecondava le loro scelte prendendo decisioni a loro dire dannose per l'ospedale, come il trasferimento a Santorso del reparto di senologia. Intanto, dopo che ieri il sindaco di Schio Valter Orsi si era detto indignato da quanto emerso negli ultimi giorni chiedendo un incontro con i sindaci del distretto 2 dell'Ulss, oggi a parlare è il primo cittadino di Bassano Elena Pavan.
GALLIO. MORTO PER L'ESPLOSIONE, EVACUATA TUTTA LA FAMIGLIA Lo scatto è quello della festa dei 30 anni, compiuti appena pochi giorni fa. Impossibile per tutu immaginare che, quello, sarebbe stato l'ultimo compleanno per Riccardo Baù, ucciso ieri dall'esplosione di un vecchio ordigno bellico scambiato banalmente per un normale tubo. Uno scoppio potentissimo che non gli ha dato scampo: il giovane è deceduto nella serata di ieri all'ospedale San Bortolo di Vicenza. Erano all'incirca le 9.45, ieri mattina, quando Riccardo stava lavorando nella casa di col Fuste di proprietà del padre: aiutava gli operai impegnati nella posa del nuovo cappotto: salito fino ad un'altezza di 6 metri ha notato un tubo sporgere all'esterno della parete della sua camera, ha preso un flessibile e l'ha tagliato. È bastato che la lama toccasse il tubo per provocare una deflagrazione sentita a km di distanza e che ha devastato buona parte della parete: Riccardo Baù è rimasto schiacciato sotto cumuli di pietre e massi. Soccorso e condotto al San Bortolo è stato sottoposto ad un intervento chirurgico ma la gravità delle lesioni gli sono state fatali. Quello che credeva un tubo, lo si saprà solo dal sopralluogo dei vigili del fuoco, in realtà era un siluro bangalore, ordigno della prima guerra mondiale usato per farsi largo tra le trincee nemiche e in questo caso utilizzato per rinforzare le pareti di un'abitazione. Non l'unico peraltro ritrovato nella casa in fase di restauro che per questo è stata giudicata inagibile. Cinque le persone evacuate, tutti familiari di Baù, costretti a trasferirsi per almeno un mese da parenti. Riccardo Baù lavorava come addetto al controllo della qualità del latte delle malghe dell'altopiano. A Stoccareddo, dove era amato da tutti, nessuno riesce ancora a capacitarsi che sia potuto morire per una sorte così crudele.
CALCIO. SAN VITO RICORDA L'HEYSEL Nella ricorrenza dei 38 anni dalla tragedia dell'Heysel caduta l'altro giorno, che nel 1985 costò la vita a Bruxelles a 39 tifosi juventini tra cui i bassanesi Mario Ronchi e Amedeo Spolaore, che poi erano semplici amici e appassionati, chiamarli tifosi era persino improprio, erano due sportivi nel senso più alto e nobile del termine, Ronchi addirittura era simpatizzante interista, la Polisportiva San Vito, per non dimenticare, ha allestito il tradizonale torneo riservato alla categoria Pulcini che ha visto scendere in campo negli impianti di via Col Moschin tante squadre di livello, dalla Juventus, al Verona, dalla Spal, al Padova al Vicenza e a tutte le formazioni del territorio. Nessun vincitore, qui conta soprattutto partecipare, ma la volontà degli organizzatori di ampliare sin dalla prossima edizione la rassegna raddoppiando le giornate di gara, da una a due, un intero wee-end. Ma specialmente il vero obiettivo del San Vito per l'anno che verrà è davvero encomiabile.
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