02.11.2022
Accerchiato, aggredito e travolto da un gruppo di bovini imbufaliti. È la disavventura capitata a un uomo di origini albanesi, residente nel Veneziano, che si era recato con la famiglia nella zona di Cima Grappa per una gita. All'improvviso l'escursionista è stato avvicinato dal gruppo di animali che, dopo aver cercato di intimorirlo soffiando ripetutamente, l'ha caricato facendolo cadere a terra per poi calpestarlo e trascinarlo per alcuni metri.
L'uomo, terrorizzato, è riuscito a ripararsi in una cavità carsica, ...e solo dopo aver atteso che gli animali si allontanassero, ha raggiunto la moglie e i figli per recarsi alla Caserma Milano di Cima Grappa a chiedere aiuto. Sul posto sono arrivati i sanitari del Suem di Crespano che hanno prestato le prime cure all'uomo, ferito con contusioni multiple.
Condotto in ambulanza a Crespano è stato poi trasferito per successivi accertamenti all'ospedale di Castelfranco Veneto. In un primo momento i militari della caserma alpina avevano allertato anche l'elisoccorso di Treviso, che alzatosi in volo nonostante il tempo incerto, è stato poi fatto rientrare.
Non è ancora certo cosa abbia provocato la furia del gruppo di bovini, ma al momento non si esclude che animali abbiano attaccato l'escursionista al solo scopo di difendere i vitellini della mandria.
Bassano Notizie del 02.11.2022 TG Completo
CIMA GRAPPA. ASSALITO E TRAVOLTO DA UNA MANDRIA DI BOVINI Accerchiato, aggredito e travolto da un gruppo di bovini imbufaliti. È la disavventura capitata a un uomo di origini albanesi, residente nel Veneziano, che si era recato con la famiglia nella zona di Cima Grappa per una gita. All'improvviso l'escursionista è stato avvicinato dal gruppo di animali che, dopo aver cercato di intimorirlo soffiando ripetutamente, l'ha caricato facendolo cadere a terra per poi calpestarlo e trascinarlo per alcuni metri. L'uomo, terrorizzato, è riuscito a ripararsi in una cavità carsica, e solo dopo aver atteso che gli animali si allontanassero, ha raggiunto la moglie e i figli per recarsi alla Caserma Milano di Cima Grappa a chiedere aiuto. Sul posto sono arrivati i sanitari del Suem di Crespano che hanno prestato le prime cure all'uomo, ferito con contusioni multiple. Condotto in ambulanza a Crespano è stato poi trasferito per successivi accertamenti all'ospedale di Castelfranco Veneto. In un primo momento i militari della caserma alpina avevano allertato anche l'elisoccorso di Treviso, che alzatosi in volo nonostante il tempo incerto, è stato poi fatto rientrare. Non è ancora certo cosa abbia provocato la furia del gruppo di bovini, ma al momento non si esclude che animali abbiano attaccato l'escursionista al solo scopo di difendere i vitellini della mandria.
IL CASO. ZANZIBAR, INCUBO FINITO: PROSCIOLTA LA COPPIA Dopo l’accusa di riciclaggio, sono caduti anche gli altri capi d’imputazione, in tutto ben 13. Caso archiviato: così ha deciso l’Alta Corte di Zanzibar, scagionando in pieno la padovana Francesca Scalfari e il marito Simon Wood. In seguito al contenzioso con i coniugi bassanesi Giovanni Viale e Isabella Ferro, la coppia italo-inglese era finita addirittura in cella, uscendone su cauzione a fine giugno dopo due settimane di carcere. Un incubo nato involontariamente dalle rivendicazioni degli ex soci dello “Sharazad Boutique Hotel”: di propria iniziativa, l’autorità giudiziaria era partita con l’indagine penale. Pomo della discordia, la cessione delle quote e la proprietà del resort che i coniugi Viale avevano contribuito ad avviare con sostanziosi investimenti. La sentenza dell’Alta Corte chiude la disputa, con soddisfazione degli stessi Viale: le due coppie nel frattempo hanno raggiunto un accordo. Viale e Ferro avevano condizionato l’intesa al riconoscimento dei loro diritti, Scalfari e Wood al ritiro di ogni denuncia.
CALCIO. CITTADELLA, SCORRIBANDA D'AUTORE In alto i cuori e anche i calici. Cittadella gonfia i pettorali, mette i muscoli in bella mostra e in piena emergenza (out quasi tutto l'attacco titolare, il lungodegente Baldini, il centravanti Asencio, l'esterno offensivo Embalo) e falcidiato da assenze pesanti (capitan Branca a centrocampo, lo stesso Felicioli in retrovia), autografa un raid salvezza a Perugia, corsaro in Umbria con un perentorio 0-2 che colora di altre sfumature la classifica: un superbo gol di Jack Berretta da centrattacco puro o da pivot del basket, gran uso del corpo e del piede perno e girata mortifera a realizzare lo 0-1 dopo 13 minuti, poi gestione grazie anche a un pressing ossessivo e selvaggio nella prima parte di gara, quindi, sfruttando la superiorità numerica nella ripresa, ecco lo 0-2 della sicurezza in pieno recupero firmato dal lungo Magrassi, attaccante atipico dalle leve infinite che si è fatto trovare pronto all'appuntamento col gol. Ma spiccano altri dati a corroborare la scorribanda in Umbria: terzo clean sheet per Kastrati alla terza gara di fila senza subire gol e 5 punti in 3 partite di cui due in esterna che rinvigoriscono la graduatoria di una formazione che nonostante mille problemi di infermeria non è mai stata sinora un solo istante in zona retrocessione in una serie B perdippiù extralusso, piena zeppa di corazzate. Basti pensare allo stesso Perugia, oggi in fondo ma che ad agosto era accreditato di playoff certi. Legittima la soddisfazione del tecnico granata Edoardo Gorini. E adesso testa al duello di sabato alle 14 al Tombolato col Modena. Può essere il match della svolta, quello che può cambiarti le prospettive di domani e forse di dopodomani.
L'INTERVISTA. LA MADRE DELLA VITTIMA: "PERDONO QUEL RAGAZZO" Al microfono di TvA Bassano Notizie parla Adriana, la mamma di Miriam, la ventiduenne travolta e uccisa a Pieve del Grappa dall'auto condotta da un coetaneo che guidava sotto l'effetto dell'alcol. La donna dice di non provare rancore nei confronti del ragazzo arrestato per omicidio stradale e lancia un appello ai giovani: «Non mettetvi al volante se avete bevuto».
LA MOSTRA. LEGO, 3D E PASTA DI PIZZA PER "RIFARE" CANOVA Una Paolina Borghese tutta cannucce e cucchiaini, il tempio di Possagno in mattoncini Lego, il gruppo di Amore e Psiche riprodotto con la stampante tridimensionale, la Ebe danzante in pasta di pizza, da gustare, volendo, non solo con gli occhi. Tra le mani degli studenti di terza media, i capolavori di Antonio Canova prendono forma in materiali ben diversi da marmo e gesso. I frutti dei laboratori di Maria Luisa Parolin, raccolti in un libro e nella mostra che assessorato alla cultura e Pro Bassano hanno accolto in Chiesetta dell’Angelo. Esperimenti anche di body art: le opere di Canova prendono vita, come nel suggestivo connubio di danza e teatro portato in scena per l’evento inaugurale.
LA TRAGEDIA. L'INVESTITORE DI MIRIAM: "LA MIA VITA E' FINITA" Resterà in carcere almeno per altri due giorni Alessandro Giovanardi, il 23enne di Ca' Reinati, che ha travolto e ucciso a Pieve del Grappa, Mirian Ciobanu, studentessa 22enne residente a Fonte. L'udienza di convalida del giovane, operaio in una ditta metalmeccanica di Mussolente, non si terrà prima di venerdì 4 novembre. Il 23enne, recluso al Santa Bona di Treviso, ha ricevuto la visita del suo legale, l'avvocato bassanese Luca Milano. Con lui ha provato a ricostruire quanto accaduto nella notte tra lunedì e martedì. Ha ammesso di avere bevuto, ma non in maniera smodata, negando invece di avere assunto stupefacenti e attribuendo le possibili tracce di cannabinoidi trovate nelle sue analisi ai giorni precedenti la tragedia. «Alla guida ero lucido - ha raccontato al suo avvocato - ma non visto nessuno lungo la strada. Solo dopo l'impatto, ho iniziato a frenare e ho capito la gravità di quanto accaduto». Alessandro, racconta il suo legale, non riesce a darsi pace: «la mia vita è finita» ha detto ancora sconvolto per quanto accaduto alle 4 di martedì quando di rientro da una serata di festa con alcuni amici si era messo al volante della sua Audi A4, finendo per travolgere Miriam che a piedi percorreva via Vitorio Veneto, diretta verso il centro di Onè di Fonte dove viveva con il padre e dove la giovane aveva deciso di far rientro in piena notte dopo una discussione con il compagno. Oggi sul luogo della tragedia c'erano un ciclamino rosa, un lumino e un biglietto con la scritta a penna, già scolorita da qualche goccia di pioggia “Miriam riposa in pace”. A Onè di Fonte, dove la ragazza viveva in pieno centro con il padre, in pochi oggi trovano le parole. Quelli che lo fanno ricordano Miriam, studentessa di psicologia, con una persona solare e bellissima.
IL DIBATTITO. “REDDITO SOLO A CHI NON PUO’ LAVORARE” Si apre il dibattito sul reddito di cittadinanza. Il Governo pronto a modificare le regole e i bassanesi concordi nell’aiutare solo chi ne ha veramente bisogno. Reddito di cittadinanza solo per i fragili, la stretta a chi può lavorare. È la nuova linea del Governo che sta mettendo in discussione la misura introdotta nell’aprile del 2019 e che comporta una spesa di 8 miliardi di euro ogni anno. Pensionati in difficoltà, invalidi e genitori privi di reddito con figli minori, a loro il reddito di cittadinanza potrebbe rimanere, ma agli altri 660mila potenzialmente occupabili la soluzione è il lavoro. Il 75 per cento di coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza risiede al sud e nelle isole. Il 57 per cento sono donne e quasi la metà ha più di 40 anni. Per i bassanesi una forma di sussidio come nel resto d’Europa è comunque necessaria. Il reddito di cittadinanza potrebbe però portare i beneficiari a non cercare un’occupazione e a rimanere per diverso tempo a carico dello stato. Il 73 per cento di chi lo percepisce e potrebbe lavorare negli ultimi 3 anni non ha avuto esperienze lavorative. Le offerte accettabili non dovrebbero quindi essere rifiutate.
L’INTERVISTA DOPPIA. SCONTRO SUL DECRETO ANTI-RAVE Fa discuetere anche a Bassano il decreto anti-rave party del nuovo Governo. Abbiamo messo a confronto le opinioni dell’assessore alla sicurezza Claudio Mazzocco e del segretario cittadino del Partito Democratico Luigi Tasca Organizzare rave party e partecipare a raduni potenzialmente pericolosi diventa uno specifico reato punibile con pene fino a sei anni di reclusione. La stretta del Governo Meloni divide le forze politiche, più del giudizio sulle feste clandestine in sé. Secondo lei, può trasformarsi in una limitazione alla libertà di incontrarsi e di manifestare?
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