Bassano Notizie del 29.08.2024 TG Completo
BASSANO. L'ARCHIVIO DI STATO AMMAINA BANDIERA: "E' UNA VERGOGNA" L’Archivio di Stato ammaina bandiera. Un monito, si spera non un presagio, di fronte al rischio spesso evocato che Bassano possa perdere il patrimonio di storia custodito in oltre due chilometri di scaffali zeppi di documenti, pergamene, cartografie. All’esterno della sede di via Beata Giovanna, sventola adesso solo il vessillo della Regione Veneto, come fa notare Tiziano Tasca, bassanese innamorato della sua città che punta l’indice sul degrado da combattere. Il tricolore e la bandiera dell’Unione Europea sono stati abbattuti dalla grandine, qualche settimana fa. E finora sono caduti nel vuoto gli appelli perché qualcuno provveda, come conferma a telecamera spenta l’unico ausiliare in servizio, preposto alla custodia. Pure lo scorso anno il Comune ha versato 45 mila euro all’Archivio di Stato di Vicenza per tenere aperta la sede bassanese, contribuendo alle spese di affitto così come fanno le altre amministrazioni del comprensorio con una quota proporzionata al numero di abitanti. Fondi che dovrebbero servire per assicurare anche un aspetto decoroso a un istituto così importante.
ROMANO. OTTANTA PERSONE CON LA DROGA, MAXI SEQUESTRI ALL'AMA FESTIVAL Oltre un etto e mezzo di stupefacenti sequestrato e 85 persone segnalate. È questo il bilancio dei controlli effettuati dalle Fiamme gialle Bassanesi, in collaborazione con le unità cinofile dei gruppi di Padova e Vicenza, in occasione delle 5 serata di Ama Festival, ospite la scorsa settimana nel grande parco di Villa Ca'Cornaro a Romano d'Ezzelino. Ben 155, come detto, i grammi di sostanze proibite posti sotto sequestro tra spinelli, polveri e pasticche. I controlli hanno permesso di rinvenire decine di dosi di marijuana, hashish e pastiglie occultate in diverse zone adiacenti l'area del festival, ma la maggior parte delle sostanze sequestrate sono state trovate addosso di partecipanti.
BASSANO. VACANZE PIU' LUNGHE, ECCO IL SUPER CALENDARIO SCOLASTICO «Dopo un anno di indagini i carabinieri hanno trovato il "presunto" colpevole dell'incendio doloso. Di tutta questa storia una cosa mi sento di dire con certezza che i draghi non si possono uccidere con il fuoco». Così, con un post sulle sue pagine social, Marco Martalar, l'artista di Vaia, ha commentato l'identificazione del responsabile dell’incendio che, ad agosto dello scorso anno, ha distrutto il suo Drago realizzato a Lavarone. Ad individuare il piromane, un giovane residente fuori dal Trentino, sono stati i carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Trento, con i colleghi della stazione di Lavarone che grazie all'incrocio delle immagini del sistema lettura targhe dei comuni di Lavarone e Folgaria con le celle dei tabulati telefonici e attraverso le dichiarazioni di alcuni testimoni, sono riusciti ad individuare il presunto responsabile dell'incendio. Stando a quanto finora trapelato si tratterebbe, dunque, di un frequentatore occasionale della zona, con particolari fragilità comportamentali che sarebbero alla base del gesto. Caso archiviato, dunque, e in modo ben diverso da come ipotizzato in un primo momento quando si era pensato ad un rogo accidentale, dovuto ad un mozzicone di sigaretta o all'opposto ad una sorta di vendetta da parte di qualche residente infastidito dal gran numero di turisti richiamati in zona proprio dall'opera di Martalar. Che le opere dell'artista altopianese non siano gradite a tutti comunque è certo: sono recenti, infatti, le minacce di morte ricevute dallo scultore per una delle due ultime opere, l'orso di Molveno e diversi sono i siti che hanno scelto di posizionare telecamere a protezione delle sue creazioni. «Chissà che l'aver individuato il responsabile dell'incendio del Drago - ha commentato Martalar - sia da monito ad altri malintenzionati».
MAROSTICA. LA PARTITA A SCACCHI SPICCA IL VOLO CON L'AEREO DI D'ANNUNZIO È la prima prova generale della Partita a Scacchi. Mancano costumi, cavalli, sbandieratori e naturalmente il pubblico, ma i 700 figuranti, record assoluto, ci sono quasi tutti: volti storici e debuttanti all’esordio in piazza Castello, come la bella Lionora, promessa sposa del vincitore, al secolo Beatrice, studentessa universitaria. Già sold-out gli spettacoli di venerdì 6 e sabato 7 settembre. Ancora disponibili i biglietti per domenica 8. La replica pomeridiana si chiuderà con un colpo di scena: la piazza sarà sorvolata da un biplano per ricordare l’impresa di Gabriele D’Annunzio, cent’anni fa, in occasione della prima edizione.
BASSANO. DIGA DEL VANOI, VIA AL DIBATTITO PUBBLICO: "UN'OPERA NECESSARIA" Ad imporlo è la legge: di fronte ad opere di interesse nazionale, prima ancora della loro progettazione definitiva, è d'obbligo aprire un dibattito pubblico che permetta a tutti i soggetti interessati di sollevare eventuali dubbi o richiedere chiarimenti, e che impone ai proponenti di rispondere alle questioni aperte. Il dibattito pubblico sul serbatoio del Vanoi voluto dal Consorzio di bonifica Brenta si aprirà la prossima settimana dopo la pubblicazione ufficiale dei progetti. Dopo una prima tappa in trentino, il 10 settembre il dibattito arriverà all'ex Filanda Guarnieri di Valbrenta e la settimana successiva, lunedì 16, nella sede del consorzio a Cittadella, per concludersi il 23 settembre con un incontro online. In queste sedi verranno esposte le alternative progettuali alle quali potranno presentare le proprie osservazioni tutti i soggetti legittimati. Sessanta giorni il tempo delle osservazioni che verranno poi raccolte e alle quali verrà data una risposta entro la fine dell'anno. Il passo successivo, alla luce dei dubbi emersi spetterà al Consorzio di Bonifica che dovrà decidere se realizzare o meno l'opera. Un bacino, quello del Vanoi, che l'ente cittadellese giudica indispensabile. Per questo il presidente Enzo Sonza ritiene incomprensibili le polemiche arrivate dal Trentino.
BASSANO. ECOPIAZZOLA, MURO CONTRO MURO: NESSUN ACCORDO TRA COMUNE, ETRA E RESIDENTI I residenti che hanno raccolto 700 firme irremovibili sul no all’ecopiazzola di via Cogo, Etra ferma sullo stop all’ipotesi di trasferimento nell’ex caserma Fincato. È muro contro muro: non ha aperto brecce l’incontro convocato in municipio dal sindaco Nicola Finco per tentare una difficile mediazione tra le parti. Frasson replica così anche al capogruppo di Fratelli d’Italia Stefano Giunta, convinto che la soluzione alternativa sia ancora percorribile. Il comitato no-ecopiazzola rinvia ogni commento ai prossimi giorni. Di certo non ritira il ricorso al Tar: i giudici hanno respinto la richiesta di sospendere l’iter in via cautelativa, ma la sentenza nel merito arriverà più avanti. Da Etra, comunque, una promessa: il porta a porta a San Vito non sparirà.
BASSANO. PFAS A SAN MICHELE, NESSUNA ORDINANZA: “L’ACQUA E’ SICURA” «L'acqua dei rubinetti di San Michele è sicura». Tutti d’accordo, alla prima riunione del tavolo tecnico permanente sull’allerta Pfas a San Michele. Arpav, Etra, Ulss e Provincia hanno rassicurato Comune, consiglio di quartiere e Coldiretti. Proseguiranno le indagini per risalire alla fonte della contaminazione, così come i campionamenti per tenere sempre monitorati i valori. Al momento nessun dubbio. Confortato dagli esperti, il sindaco Nicola Finco ribatte seccamente alle preoccupazioni sollevate dalle minoranze: «In questa vicenda c'è chi fa dell'allarmismo insensato».
ROANA. SCOPERTO IL PIROMANE DEL DRAGO: "UN MONITO DOPO LE MINACCE" «Dopo un anno di indagini i carabinieri hanno trovato il "presunto" colpevole dell'incendio doloso. Di tutta questa storia una cosa mi sento di dire con certezza che i draghi non si possono uccidere con il fuoco». Così, con un post sulle sue pagine social, Marco Martalar, l'artista di Vaia, ha commentato l'identificazione del responsabile dell’incendio che, ad agosto dello scorso anno, ha distrutto il suo Drago realizzato a Lavarone. Ad individuare il piromane, un giovane residente fuori dal Trentino, sono stati i carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Trento, con i colleghi della stazione di Lavarone che grazie all'incrocio delle immagini del sistema lettura targhe dei comuni di Lavarone e Folgaria con le celle dei tabulati telefonici e attraverso le dichiarazioni di alcuni testimoni, sono riusciti ad individuare il presunto responsabile dell'incendio. Stando a quanto finora trapelato si tratterebbe, dunque, di un frequentatore occasionale della zona, con particolari fragilità comportamentali che sarebbero alla base del gesto. Caso archiviato, dunque, e in modo ben diverso da come ipotizzato in un primo momento quando si era pensato ad un rogo accidentale, dovuto ad un mozzicone di sigaretta o all'opposto ad una sorta di vendetta da parte di qualche residente infastidito dal gran numero di turisti richiamati in zona proprio dall'opera di Martalar. Che le opere dell'artista altopianese non siano gradite a tutti comunque è certo: sono recenti, infatti, le minacce di morte ricevute dallo scultore per una delle due ultime opere, l'orso di Molveno e diversi sono i siti che hanno scelto di posizionare telecamere a protezione delle sue creazioni. «Chissà che l'aver individuato il responsabile dell'incendio del Drago - ha commentato Martalar - sia da monito ad altri malintenzionati».
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