27.08.2024
«L’ecopiazzola di San Vito non si farà alla ex caserma Fincato, piuttosto ritorno indietro i fondi all’Europa». È lapidario il Presidente di Etra Spa Flavio Frasson che una decina di giorni fa ha incontrato il sindaco Nicola Finco per spiegare la posizione della multiutility. Da quel giorno il primo cittadino non ha ancora comunicato ai cittadini di San Vito che la decisione è praticamente già stata presa. Per poter prendere in considerazione lo spostamento dell’ecopiazzola all’ex caserma ci vogliono delle ...autorizzazioni da parte degli enti preposti, un nuovo progetto e il cambio di destinazione d’uso di quell’area. Tutto questo è impossibile da attuare entro i termini prestabiliti ha spiegato il presidente di Etra. Entro il 31 dicembre Etra dovrà rendicontare l’eco compattatore altrimenti perderà il finanziamento del Pnrr.
I problemi legati al trasferimento della struttura all’ex caserma Fincato sono due. Prima di tutto c’è una questione legata ai fondi. Per realizzare l’eco compattatore alla ex Fincato ci vogliono 100 mila euro in più. Una spesa non sostenibile visto il progetto. Poi c’è la questione più importante, ovvero quella della funzionalità dell’ecopiazzola. Questi impianti nascono per rendere le aree densamente abitate libere dal porta a porta e dai bidoni che spesso i cittadini non riescono a riporli all’interno degli appartamenti o dei garage.
Ogni utente potrà sempre conferire i suoi rifiuti con una tessera personale in un’area videosorvegliata e questo ne garantirà la pulizia e il decoro. Se l’ecopiazzola fosse spostata all’ex caserma sarebbe raggiungibile solo da coloro che hanno la macchina. Sarebbe distante dall’area densamente popolata, di notte la strada è buia e non c’è il marciapiede. Un vero e proprio disagio per le persone più anziane. L’accusa da più parti quindi è che lo slogan dell’ecopiazzola alla ex caserma Fincato sia stato uno spot elettorale utilizzato in vista del voto di giugno. E intanto a metà agosto il tar del Veneto aveva rigettato il ricorso di alcuni cittadini di quartiere San Vito che avevano chiesto al tribunale amministrativo di sospendere la delibera di giunta del 14 marzo scorso.
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